Matteo Basile
Il Mondiale, alla fine, è dei campioni che lo giocano. E che devono deciderlo. Quelli che tutti aspettano, quelli che fanno sognare, quelli che i bambini che giocano per strada e nei campetti invocano quando li vogliono imitare. Quelli che nei momenti chiave si prendono la responsabilità di decidere le partite, quando una partita significa diventare sportivamente immortali. È il mondiale bellezza, e può farti entrare nella storia o finire nella polvere con un'onta che dura una vita intera. Perché va bene che si gioca in 11 e il pallone è rotondo, che spesso le sfide le risolvono i carneadi e i vari bla bla. Ma quelli più attesi sono loro. I campioni, le stelle. E anche in Russia ce ne sono tante che possono alzare la Coppa.
1. Messi, Argentina
È uno dei più forti se non il più forte al mondo. Ma il Mondiale, sinora, lo ha solo sognato. Quattro anni fa si è visto sfilare il trofeo dalle mani dalla Germania adesso non vuole e non può sbagliare. Compirà 31 anni il 24 giugno, potrebbe essere la sua ultima occasione. Per affrancarsi dall'etichetta di «vincente solo nel Barcellona» e per togliersi di dosso il fantasma di Maradona, lui sì decisivo anche al Mondiale. Quella 10 pesa, lui la vale tutta. Ma senza titolo...
2.
Neymar, Brasile
O'Ney. Come O'Rey? Piano... La maglia numero 10 è la stessa, il talento è grandissimo ma Pelé resta unico. Il brasiliano ha tutte le carte in regola per fare la differenza anche perché il talento, tra i verdeoro, è tanto e c'è tanta voglia di cancellare l'onta del 7-1 firmato Germania nel 2014. Ma il giocatore più pagato della storia non può fare solo la comparsa. Anche perché in Francia, dove gioca, il livello è quello che è, non a caso pare che voglia il Real Madrid. Ma molto del suo futuro passa anche dal Mondiale.
3. Ronaldo, Portogallo
È un fenomeno, non c'è dubbio. E arriva al Mondiale da campione d'Europa in carica. Mica poco, specie se commisurato alla forza della sua squadra, non certo al livello delle top mondiali. Ma con lui in campo può succedere di tutto perché lui come nessuno sa essere decisivo, specie quando conta. Un'impresa mondiale dopo quello che ha fatto col Real e all'Europeo lo consegnerebbe direttamente alla storia del calcio.
4.
Isco, Spagna
Ok, sarà il Mondiale di addio di uno che il Mondiale lo ha vinto e deciso, don Andres Iniesta. Ma le possibili gioie della Spagna passano dai piedi di Francisco Román Alarcón Suárez, meglio noto come Isco. Talento purissimo, in grado come pochi di accendere la luce in fase offensiva. A 26 anni è nel pieno della sua maturità calcistica ma deve essere più continuo in zona gol. 7 in campionato, nessuno in Champions. L'Italia lo ricorda come il giustiziere, la Spagna spera sia il suo uomo in più.
5.
Griezmann, Francia
Nei Bleus la qualità è tanta. Dechamps ha a disposizione una rosa di altissimo livello. Ma la differenza la può fare lui, le petit diable, Antoine Griezmann. L'asso dell'Atletico Madrid che mezza Europa vorrebbe, ha tecnica e accelerazioni. È un giocatore un po' atipico, fa l'attaccante, l'esterno, il centrocampista ma soprattutto sa come si fa gol. Non è Zidane, nemmeno ci assomiglia, ma può essere lui la luce che guida la Francia al Mondiale di Russia.
6.
Neuer, Germania
Fuori per tutta la stagione per un brutto infortunio al piede, rientra proprio per il Mondiale. Alla faccia del merito, le gerarchie in porta nella Germania non esistono. Manuelone, con quello stile tutto suo, a volte brutto ma dannatamente efficace, è un punto fermo della Nazionale che in un modo o nell'altro arriva sempre in fondo alle grandi competizioni. I campioni in carica contano tanto sul loro portiere, l'unico che potrebbe riuscire là dove nemmeno il mito Buffon è riuscito: vincere il pallone d'oro senza fare nemmeno un gol.
7.
Kane, Inghilterra
I maestri fanno sempre gli altezzosi ma non vincono quasi mai. Solo un trionfo Mondiale per l'Inghilterra che dopo tanti talenti un po' funamboli punta tutto su un ragazzone tremendamente concreto: Harry Kane. Il bomber del Tottenham è un goleador vero, segna di destro, di sinistro, di testa, di tecnica, di potenza. La sua nazionale parte senza favori ma chissà che grazie ai suoi gol non possa rivelarsi la sorpresa che non ti aspetti.
8.
Suarez, Uruguay
A proposito di outsider. Nessuno considera i sudamericani che non sono Brasile o Argentina ma di talento ce n'è tanto anche in Uruguay.
Il leader tecnico e carismatico è senz'altro Luis Suarez, star del Barcellona e grande finalizzatore. Dopo il morso a Chiellini del 2014, ha la possibilità di strapparsi di dosso l'etichetta di mostro trasformandosi in uomo decisivo di una squadra che può andare lontano.
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