Un mezzogiorno di fuoco per spazzare via paure e dubbi dell'Inter

I ko con Barça e Juve e gli infortuni di Sanchez e Sensi hanno tolto certezze. Conte vuole ripartire

Un mezzogiorno di fuoco per spazzare via paure e dubbi dell'Inter

È una di quelle domeniche che possono lasciare il segno. Riparti in salita dopo 2 sconfitte e 3 infortuni che ti hanno minato le certezze e tagliato le munizioni. Lo fai all'ora di pranzo contro una squadra che ti ha battuto 7 volte su 12, pur non avendo il lignaggio del grande club: se l'Inter oggi batte il Sassuolo, spazza via tutte insieme le nuvole che all'improvviso le si sono parate di fronte, se viceversa non ci riesce per la sesta volta consecutiva (l'ultima vittoria è del 18 dicembre 2016, poi 4 sconfitte e 1 pareggio) i dubbi si riaffacceranno prepotenti non solo nelle teste dei tifosi. Definirlo mezzogiorno di fuoco sarà scontato e magari banale, ma è anche tremendamente vero. Tra l'altro, è la sesta volta su 13 che le due squadre si affrontano a quest'ora: un record che andrebbe certificato.

«Il futuro passa dal miglioramento di ciascuno di noi», filosofeggia Conte, che non può rimpiangere gli assenti («chi è rimasto e chi è arrivato è degno dell'Inter: non ci sono problemi») né incoraggiare pubblicamente nuovi arrivi (fino a quando?), nemmeno quello di Ibrahimovic, «che è un ragazzo straordinario, ma il rispetto per i miei giocatori mi impedisce di parlarne oltre».

L'harakiri dell'Atalanta, garantisce all'Inter il secondo posto anche stasera, quale che sia il risultato di Reggio Emilia, ma certo la rincorsa alla Juventus deve cominciare subito. «Abbiamo lavorato bene: ci sono impegno, voglia, determinazione», e anche un calendario che pare fatto apposta per rilanciarsi: 5 partite di campionato fino alla prossima sosta (Sassuolo, appunto, e poi Parma, Brescia, Bologna e Verona), che l'Inter deve e può vincere, in più la doppia eurosfida con il Borussia Dortmund, vero spareggio verso gli ottavi di Champions.

Oggi respira Godin e al suo posto gioca Bastoni dal primo minuto. Candreva è l'ovvio sostituto dell'infortunato D'Ambrosio, mentre è più difficile rimpiazzare Sensi, vittima della smania di recupero che può colpire quando la coperta è troppo corta. Gagliardini (favorito oggi) o Vecino (mercoledì col Dortumund) non sono evidentemente la stessa cosa dell'ex Sassuolo, il migliore nei primi 3 mesi interisti. In attacco, Lukaku e Martinez: prima di una delle tante volte, cui una rosa già stretta e ora l'infortunio di Sanchez, li obbligherà al full time. «Peccato per Alexis, si è rimesso in gioco e si è impegnato: stava crescendo e ci avrebbe dato molto. Ma gli infortuni fanno parte della carriera: io ne ho avuti tanti, non bisogna certo arrendersi, ma ripartire più forti». In panchina baby Esposito: da oggi, ogni occasione è buona per debuttare in Serie A.

Sterile e inutile la polemica per il suo forfait al Mondiale Under 17. «Avevo già preallertato il coordinatore azzurro Viscidi: in caso di necessità, Esposito sarebbe rimasto con noi». Peraltro, qualcuno ha chiesto al ragazzo se davvero gli scoccia debuttare con i grandi alla sua età?

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