Il Milan che vince

Non c'è Ganna ma c'è Jonathan: campione del mondo con tanto di record sotto i 4 minuti nell'inseguimento su pista

Il Milan che vince
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Una freccia tricolore, una freccia azzurra, una freccia che si trasforma come d'incanto in arcobaleno con quei cinque colori che lo rendono immortale e mondiale: 3.59.153. Segnatevelo e tenetelo bene a mente: è il nuovo record del mondo stabilito da Jonathan Milan, uno dei fantastici fratellini di Filippo Ganna, assente a questa rassegna iridata per tirare il fiato dopo una lunga e logorante stagione. Il friulano ha conquistato il suo primo titolo mondiale (finora per lui due argenti e un bronzo iridati, ndr), proseguendo la dittatura italiana: nelle ultime nove edizioni, sette vittorie italiane: sei con SuperPippo e adesso con Jonathan che ha detronizzato il britannico Josh Charlton, che aveva stabilito il record del mondo nel pomeriggio in qualificazione togliendolo a Filippo Ganna.

Milan è partito subito forte, fortissimo, costringendo il suo avversario ad inseguire: già dopo 125 metri Jonny era in vantaggio con una partenza al fulmicotone e ha continuato ad incrementare fino alla soglia dei tre chilometri, poi ha ceduto mezzo secondo ma nell'ultimo giro ha incrementato ancora chiudendo sui 4 chilometri all'incredibile media di 60,212 km/h. Charlton comunque è stato protagonista di una bellissima prova, conclusa con il tempo di 4.00.232, tempo di assoluta eccellenza.

Per la medaglia di bronzo Dan Bigham ha vinto il derby britannico con il tempo di 4'03.807 davanti al connazionale Charlie Tanfield che ha pedalato in 4.08.499.

Nella corsa a punti maschile, titolo allo spagnolo Sebastian Mora Vedri che per un solo punto ha preceduto il danese Niklas Larsen con l'olandese Philip Heijnen al terzo posto. Sottotono, anche se non aveva ambizioni di sorta la prova di Michele Scartezzini che ha chiuso 19esimo senza nemmeno conquistare un punto.

Ennesimo capolavoro di Harrie Lavreysen che conquista il titolo nel km da fermo con il tempo di 57.321 alla media di 62,804 kmh. Argento per il suo connazionale Jeffery Hoogland e bronzo per il britannico Joseph Truman. Davvero straordinaria la prova di Lavreysen che, escluso a sorpresa l'altro ieri dalla finale del keirin, si è preso una rivincita splendida conquistando il suo titolo mondiale numero 16 nella massima categoria.

Sfortunato in qualificazione l'azzurro

Matteo Bianchi che, a causa di un problema alla tacchetta di uno scarpino, non ha potuto rincorrere l'obiettivo della finale e non ha concluso la prova. Diciottesima posizione per Stefano Minuta che ha pedalato in 1.02.013.

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