«Ci sono due categorie di allenatori - ha risposto Sinisa Mihajlovic all'ennesima richiesta relativa al suo futuro -. Quelli esonerati e quelli che saranno esonerati». A Milanello buona atmosfera e tanto Sinisa che aiuta. Allora gli arriva la domanda amica: ...vabbè Sinisa, tanto i conti si fanno sempre alla fine. E lui: «Se uno ci arriva alla fine...».
A Vinovo stessa richiesta per Massimiliano Allegri, con sottinteso l'esonero di Zinedine Zidane: «Non aspetto il Real Madrid - ha risposto-, sto bene alla Juventus». Uno non sa se verrà confermato, l'altro non sa se gli conviene rinnovare. Forse la domanda più intelligente da fare a Mihajlovic era se temesse più la Juventus o il Cavaliere. Ma avrebbe risposto scuotendo la testa, inutile chiederglielo, è una di quelle cose che gli sono rimaste dopo il passaggio da calciatore ad allenatore: forse non sarò il più bravo, ma intanto cerca di battermi se ci riesci.
Benvenuti a Milan-Juve, il meglio che può offrire la serie A alla 32ª giornata. Ma la classifica non c'entra, 24 punti di differenza, Allegri mai sconfitto da Mihajlovic in otto precedenti, il Milan ha perso le ultime sette partite con la Juventus, l'ultima vittoria l'ha ottenuta con Allegri in panchina, uno cerca il sesto posto che significa preliminare del preliminare di Europa League, l'altro il quinto scudetto consecutivo della Juve. Ma in questi anni di delirio bianconero si è visto di peggio: «Una sfida nel loro momento migliore e nel nostro peggiore - ha commentato il serbo -. Ma forse arriva anche al momento giusto».
Aveva al fianco Riccardo Montolivo, Sinisa spera di recuperarlo altrimenti è pronto il baby lecchese Manuel Locatelli, 18 anni, prodigio del vivaio da annunciare sottovoce prima che si presenti nuovamente la Juve come con Simone Andrea Ganz. La notizia è fresca, anche se girava da tempo, ma ora c'è l'ufficialità. Il figlio di Maurizio era in scadenza a giugno e la Juve se lo è preso, andrà in prestito al Pescara ma intanto un altro prodotto del vivaio prende il largo. Ganz babbo non si è mai arreso, prima l'aveva proposto all'Inter, seccato dal rifiuto si è rivolto al Milan, alla fine l'ha portato alla Juve dopo l'esperienza felicissima al Como. La notizia l'ha data proprio lui dopo l'ok a procedere dal management bianconero che non casualmente ha scelto la vigilia di Milan-Juventus. E gira già il prossimo colpo, la richiesta di De Sciglio, un altro che Allegri conosce molto bene.
L'esterno destro basso del Milan rientra nella strategia di Allegri che sta gradualmente risolvendo il dopo Lichtsteiner. Come aveva provveduto con Alex Sandro per il dopo Evra. Sono segnali della sua conferma. Al contrario Sinisa ha dato ripetutamente risposte in senso opposto mascherando bene la sua delusione quando gli è stato chiesto se la società stia parlando anche con lui per pianificare la prossima stagione: «Sono stato in club che lo facevano già a gennaio, altri che non ci pensavano finché il campionato non era finito. Non significa niente. Penso alla Juventus, la squadra più forte, ma gioco per i tre punti, così come a Roma nella finale giocherò per vincere la coppa Italia». Sereno, in linea con Galliani su Balotelli: «Ha sempre meno tempo per mostrare quello che sa fare. Ma non chiedete a me se gli basteranno sette giornate per ottenere la conferma. Dovete chiederlo alla società».
Magari stasera Balo
gioca, Allegri non avrà Dybala e Chiellini per 20 giorni, lesione all'adduttore: «Comunque lo scudetto non lo abbiamo ancora vinto. E per la firma non ci sono problemi, basta incontrarci», ha detto. Ma non si fa trovare.
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