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Il Milan non sbaglia un colpo. Scudetto "fatto" su misura

Con il Cagliari terzo uno a zero di fila: tanti sprechi, basta Bennacer per tenere a distanza il Napoli e allungare sull'Inter. Traversa di Pavoletti nel finale, poi insulti razzisti a Maignan

Il Milan non sbaglia un colpo. Scudetto "fatto" su misura

Terzo 1 a 0 consecutivo del Milan. Serve un sinistro chirurgico di Bennacer, decisivo già a Bologna, per mettere in castigo il Cagliari e mandare la concorrenza dell'Inter a meno sei, e salire così a quota 66. Nelle ultime 7 partite il distacco tra Milan e Inter è davvero eccessivo: 17 punti totalizzati da Pioli, 7 quelli miseri collezionati da Inzaghi. Tre indizi, a questo punto, rappresentano una prova, una prova decisiva per far capire che anche la difesa, se in attacco sprecano l'impossibile, può marcare la differenza in questo finale di stagione. Reggono davanti a Maignan specie negli ultimi minuti e portano a casa, prima della sosta, l'ennesimo successo fuori casa. Ecco un'altra caratteristica di questo Milan capolista inatteso dai più: viaggia che è una bellezza rispetto alle esibizioni domestiche.

A Cagliari lo spreco di occasioni pulite da gol è davvero eccessivo. Si contano, prima e dopo il sigillo di Bennacer, almeno tre occasioni golose non sfruttate a dovere. Il Cagliari allestisce una reazione solo cuore e assalto: una sola traversa e nessun altro pericolo. Solo qualche scintilla finale tra le due squadre con insulti razzisti a Maignan.

Il Cagliari ha una sola arma a disposizione (la corsa) e uno schema fisso, il lancio lungo per il suo attacco. Il Milan provvede da solo a dare una mano a Mazzarri con due esibizioni diverse concentrate nella prima frazione. L'incipit è promettente con Giroud (appena riconvocato in nazionale) che però stecca davanti alla porta, con Kessie che scheggia il palo esterno e infine con Diaz che smarcato a due passi dal bersaglio riesce a sbavare la palla. Il tutto condensato in tredici minuti così da far disperare Pioli. Dopo quell'inizio, il Milan perde un po' la bussola anche perché nel frattempo mancano all'appello in modo clamoroso Leao, mai entrato nel vivo del gioco, Messias con qualche errore tecnico e Diaz che recuperato dopo ripetute assenze nel suo ruolo non offre alcun contributo alla causa. Con un attacco così diventa un terno al lotto trovare il gol.
Sotto il diluvio della seconda frazione, il Milan trova all'ora di gioco lo sbocco decisivo dopo la fiammata iniziale di Theo Hernandez (splendida deviazione di Cragno in angolo): azione manovrata quasi alla mano tra Calabria, Diaz e Giroud la cui sponda viene trasformata da Bennacer in un sinistro angolatissimo.

L'evento promuove i cambi previsti e prevedibili: Mazzarri punta tutto su Keita Balde e Pereiro, Pioli invece sul ricambio degli assistenti di Giroud, poco utili nella serata. L'unico sussulto cagliaritano è un affondo di Joao Pedro deviato da Kalulu, un salvataggio eccezionale, il Milan invece negli spazi ricavati spreca la palletta del 2 a 0 con Calabria smarcato da Rebic davanti a Cragno.

Le ultime emozioni forti sono merito di Pavoletti che trova l'opposizione della traversa sull'unico duello in quota vinto prima dell'intervento risolutivo di Maignan e di Saelemaekers che sfiora il bersaglio.

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