Fanno sul serio e fanno anche in fretta. Tutti. Il Milan che lavora al rilancio tecnico del club, Montella che oggi viene ufficialmente presentato a stampa e tifosi, la Fininvest e il consorzio cinese coinvolti nella trattativa complicata per il passaggio della maggioranza. I segnali sono più di uno. Ieri mattina è sbarcato a Milano dagli Usa Sal Galatioto, il principale advisor, autore del negoziato a farti spenti, ritornato a Milano per partecipare alla definizione del preliminare da firmare martedì prossimo secondo stime ufficiose. «Speriamo vada a buon fine» il suo misurato ottimismo sulla chiusura dell'affare declinata dal presidente Silvio Berlusconi. È rimasto «scottato» da qualche frase il libertà sui cinesi che stava per far saltare l'accordo ed è perciò molto cauto oltre che riservatissimo, come è giusto che sia chi è interessato a una transazione da 750 milioni. «Presto conoscerete i nomi degli investitori cinesi» l'altra garanzia fornita dallo stesso Galatioto sull'identità degli acquirenti del Milan, unica zona d'ombra sventolata dai miscredenti per catalogare la vicenda come l'ennesimo colpo di teatro berlusconiano. Secondo tradizione consolidata e nel rispetto delle regole della federcalcio, l'operazione trasparenza avverrà in coincidenza della firma del contratto (tra metà e fine settembre) mentre con la successiva convocazione dell'assemblea si procederà alla nomina della nuova governance.
Si è messo in moto anche Adriano Galliani, autore di uno dei suoi noti blitz in Croazia martedì sera (è stato «pizzicato» grazie a una foto scattata da un esponente del Milan club istriano), per far sapere alla Dinamo Zagabria e a Marko Pjaça, il centrocampista inseguito (inutilmente) dal Napoli e (pericolosamente) dalla Juve, che nel giro di una settimana, il Milan è pronto a chiudere l'affare. Marotta non si è mosso dall'offerta di 15 milioni e non vuole partecipare a nessuna asta, Galliani è pronto a salire fino a 20 milioni (pagamento biennale). Il procuratore del croato, Mirko Naletilic (figlio di un vecchio amico del club, autore dei trasferimenti all'epoca mitica di Boban e Savicevic), ha ammesso che «il Milan è in leggero vantaggio». Che l'attenzione del Milan e quella di Montella siano concentrate sull'allestimento del centrocampo, motore del prossimo team, è confermato da un altro paio di notizie. Una riguarda l'interesse riservato al centrocampista del Valencia Andrè Gomes, tenuto sotto osservazione anche dalla Juve prima che si concludesse l'affare Pjanic, l'altra invece è relativa alla scelta di rinunciare all'offerta del Toro (suggerita da Mihajlovic) per trasferire in granata Kucka, una delle mosse più azzeccate (pagato appena 3 milioni) del passato mercato. Evidente che per realizzare il piano predisposto dal tecnico e condiviso da Galliani e Gangikoff i 100 milioni stanziati non sono sufficienti (si dovrà anche intervenire per coprire il disavanzo di bilancio a fine esercizio). Di qui la necessità di fare cassa con alcune cessioni: le prime, preparate da settimane dallo stesso Galliani, sono quelle di Suso, Matri (prestito), Diego Lopez e forse anche Gabriel, il portiere di origine brasiliana rientrato dal prestito al Napoli (vorrebbe andare a giocare titolare per non perdere un'altra stagione).
Il pezzo pregiato dell'argenteria rossonera è naturalmente Bacca: è stato pagato 30 milioni (clausola rescissoria) l'estate scorsa, la proposta dell'Atletico Madrid e del suo ds Berta (25 milioni) dev'essere corretta al rialzo per ottenere il via libera.
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