Milan sfiora il bis al Tour. L'Italbici ripensa in grande

Merlier beffa il friulano sul traguardo di Chateauroux. Jonny: "Sono partito con lui, niente da rimproverarmi"

Milan sfiora il bis al Tour. L'Italbici ripensa in grande
00:00 00:00

Ci avevamo fatto la bocca buona e forse anche lui. Niente, sul traguardo di Chateauroux, ribattezzato per l'occasione Cavendish City perché qui il britannico conquistò nel 2008 la prima delle sue 35 vittorie (su questo traguardo ha vinto tre volte), Jonny Milan si deve inchinare al campione d'Europa Tim Merlier, che fa valere la sua esperienza e una potenza che ieri il friulano di Buja non è riuscito ad esprimere al meglio. Rapporto troppo agile? Forse no, visto che Jonny ha usato un 54x10, che sviluppa più di 11 metri a pedalata, come un 57x11: diciamo che il belga è stato solo più efficace. Ci avevamo fatto la bocca buona dopo la vittoria di Laval, che ha riportato il ciclismo italiano in cima a un podio dopo sei anni di attesa.

Esce alle transenne il 24enne ragazzo di Buja, sembra che abbia scelto il lato migliore, quello più protetto dal vento, ma il campione d'Europa ha qualcosa di più e a questi livelli anche i dettagli fanno la differenza: è più basso sul manubrio, più raccolto. "La verità è che forse abbiamo sbagliato a far andare via un corridore forte come Van der Poel ha spiegato in modo laconico la maglia verde della Lild Trek -. Un corridore così non si dovrebbe mai lasciare andare via e per riprenderlo abbiamo dovuto sacrificare tutta la squadra".

Corsa pazzesca, quella di ieri, come spesso accade al Tour perché qui di comprimari non ce ne sono e anche nelle tappe che sulla carta sembrano di trasferimento, corridori come Van der Poel si esaltano e fanno la differenza. La media finale parla da sola: 50,013, la seconda di sempre. Un'impresa nata al chilometro 1. Mathieu parte subito dopo che il direttore del Tour Prudhomme abbassa la bandierina, insieme con il compagno di squadra Jonas Rickaert. I due faranno impazzire per tutto il giorno il gruppo dei velocisti e non solo. Azione studiata a tavolino, in una giornata tormentata dal vento, con i ventagli che si aprono più volte. L'olandese resta solo al comando a 6 km dal traguardo e viene raggiunto da Albanese a 777 metri dalla linea d'arrivo. "Ci ho sperato ed è stato bello provarci ha raccontato Van der Poel . Se ci riproverò? Vediamo, adesso sono troppo stanco per pensarci".

Ripenserà a questa volata anche Jonny Milan, che ci aveva fatto la bocca buona. "Forse sarei dovuto partire un po' dopo? Sono scattato esattamente quando è partito Merlier...", precisa il possente friulano.

Oggi 10 tappa, con il primo vero

arrivo in salita: Ennezat-Le Mont Dore (Puy de Sancy), km 165,3, dislivello 4450 metri, quattro stelle. Giornata da pesi massimi come Pogacar e Vingegaard. Noi corridori così non li abbiamo, ma almeno abbiamo Jonny Milan.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica