Milano vuole chiudere l’era Montepaschi

Milano vuole chiudere l’era Montepaschi

Nella squadra di allora c’era Nando Gentile, nella Milano di oggi c’è suo figlio Alessandro che apre le ostilità con l’allenatore della Nazionale e anche di Siena, facendo sapere che potrebbe anche saltare la convocazione azzurra per operarsi alla spalla. Scariolo puntualizza: «Per noi che i giovani li abbiamo fatti giocare davvero la Nazionale è una grande esperienza, ma la decisione non è dei nostri medici, anche se il problema alla spalla esiste».
Schermaglie su tutto, cominciando dagli arbitri, che vivacizzano una vigilia davvero diversa dalle altre. Negli ultimi 5 anni chi andava in finale con Siena sperava soltanto di fare una bella figura, questa volta Milano (due 0-4 nel 2009 e nel 2010), pur sapendo di non essere favorita, vorrebbe allungare la serie perché un cappotto sarebbe delusione, un 4-3 la prima pietra per togliere l’aria melensa che si viveva fino a ieri. L’Armani ha gli uomini per far sentire al Montepaschi un po’ di pressione e guardando quello che è successo nel mondo dello sport si affida alla profezia dei Maya che annuncia la fine di un ciclo quando Sole, Terra e Venere entrano in congiunzione astrale. Simone Pianigiani sorride guardando le stelle, si fida di una squadra che non lo ha mai tradito quando è stata in salute. Adesso sembra aver recuperato tutti i suoi uomini chiave e marcia per l’impresa. Il suo avversario non sembra preoccupato: «Le finali sono un test per tutti. È la prima volta che gioco una serie sulle 7 partite. Loro sono i primi in tutto. Noi cercheremo di completare un lavoro che ci ha soddisfatto perché, comunque vada, sono state gettate le basi per il futuro e certo non stravolgeremo il nostro modo di giocare.

Siamo fortemente motivati e non intimiditi, sia chiaro». Due pesi massimi in un sistema consumato. Dipenderà dalla difesa. Siena ha tutto. Milano ha la leggerezza di chi ha costruito qualcosa e può ancora permettersi di perdere.
Oscar Eleni

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