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Minacce a Conte, la moglie smentisce: ''È solamente una bufala''

La moglie del tecnico nerazzurro sbotta sui social: ''La storia del proiettile è una bufala! E comunque in Italia siamo messi proprio male come comunicazione''

Minacce a Conte, la moglie smentisce: ''È solamente una bufala''

''Per la cronaca: la storia del proiettile è una bufala!'' Elisabetta Muscarello, la moglie di Antonio Conte smentisce la notizia circolata nelle ultime ore che aveva scosso l'Inter e tutto il calcio italiano.

La storia delle minacce ad Antonio Conte rischia di diventare un piccolo giallo: la notizia data dall'edizione digitale del Corriere della Sera di una busta contenente un proiettile all'abitazione del tecnico leccese nella notte sarebbe falsa. A dirlo è stata la moglie del tecnico nerazzurro, Elisabetta Muscarello, dai suoi profili social. Conseguentemente anche la decisione delle forze dell'ordine di accordare una vigilanza a Conte non corrisponderebbe a verità. La moglie del tecnico nerazzurro ha bollato la notizia come bufala ed ha alzato il tiro, intervenendo a gamba tesa contro il sistema dell'informazione italiano: "Per la cronaca: la storia del proiettile è una bufala! E comunque in Italia siamo messi proprio male come comunicazione ... per la serie: mi alzo, invento e scrivo! Senza pensare mai alle conseguenze", fa sapere dal suo profilo Facebook.

Era emerso, secondo quanto riportato dal quotidiano, che la busta e le minacce erano giunte qualche giorno fa e a chiamare le forze dell'ordine era stato lo stesso Conte, sporgendo denuncia contro ignoti. Tuttavia non era presente alcuna frase, nelle minacce, che aveva fatto pensare a qualche ambiente di spessore criminale o a qualche frangia del tifo organizzato. Il livello di rischio per questi motivi ritenuto molto basso aveva fatto scattare la vigilanza dinamica (il livello più basso di tutela) per l'allenatore dell'Inter. Con questa misura decisa dalla Prefettura di Milano, pattuglie di polizia e carabinieri avrebbero dovuto passare in strada con più frequenza intorno allo stabile di Milano dove vive l'allenatore, e agli uffici della società nerazzurra considerando l'ipotesi prevalente quella di un mitomane.

Sulla vicenda aleggia a questo punto un comprensibile mistero dopo la netta smentita della Muscarello. Intanto la Procura di Milano ha deciso di aprire un'inchiesta (coordinata da Alberto Nobili, responsabile dell'antiterrorismo milanese, e delegata ai Carabinieri del nucleo investigativo) a carico di ignoti per minacce aggravate e detenzione di munizioni. Nel frattempo sono arrivate le dichiarazioni della società nerazzurra che con una nota ufficiale ha precisato: ''In relazione alle notizie pubblicate oggi, FC Internazionale Milano precisa che Antonio Conte non ha ricevuto personalmente alcuna lettera minatoria e, di conseguenza, non si è recato in prima persona a sporgere denuncia. È stato il club a ricevere una lettera e, come da prassi in questo genere di situazioni, ha provveduto a rivolgersi alle autorità competenti".

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