Frank Lampard dopo David Villa. I due colpi firmati New York City non hanno fatto in tempo a sbarcare in America e già hanno fatto le valigie per andare in prestito: lo spagnolo da giugno al Melbourne City, mentre l'inglese da domani si allenerà con il Manchester City. Il giro del mondo in tre City non è un nuovo gioco, ma l'ultima trovata dello sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan che dei tre club è il proprietario. Arsene Wenger ha subito insinuato il dubbio: «Non so se è un modo di aggirare il fair play finanziario...». L'allenatore dell'Arsenal l'ha buttata lì, la preoccupazione c'è: «Ho sentito che vogliono comprare cinque società in tutto il mondo». Volendo completare il giro del mondo mancherebbero una squadra asiatica e una africana.
Scherzi a parte in realtà c'è un giochetto da milioni di euro ideato dallo sceicco mentre l'Uefa gli staccava una multa da 60 milioni di euro per aver infranto il fair play finanziario. Anche perché il mega contratto di sponsarizzazione da 400 milioni di euro della Etihad, fondata e guidata da familiari di Mansour, è stato ritenuto un artifizio contabile che nelle intenzioni avrebbe dovuto far rientrare il City nel limite massimo di indebitamento consentito dalla Uefa (45 milioni).
Ma lo sceicco è già andato oltre creando i fratelli dell'originale Manchester City (investimento da oltre un miliardo di sterline dal 2008 a oggi), dopo aver testato l'esperimento con l'acquisizione della squadra al femminile dei citizens nel 2012 che fino ad allora era solo omonima di quella maschile. L'anno successivo fonda i New York City e lo scorso gennaio ha comprato i Melbourne Heart subito ribattezzati City. Perché non è questione di cuore, ma solo di affari che fanno rima con città. Due operazioni che vengono contabilizzate nel bilancio dei campioni d'Inghilterra con un introito di 30 milioni di euro per la vendita della proprietà intellettuale del nome City. Manovre legali anche se nei fatti venditore e compratore sono la stessa persona. E come se non bastasse ad amministrare le tre società in questione è la medesima persona: Ferran Soriano.
Dal nome della squadra ai calciatori, il giochetto cambia ma non nella sostanza. Se Villa in prestito al City australiano è soprattutto una mossa di marketing, quella di Lampard al City originale è un potenziale affare anche perché in base alle sanzioni Uefa il Manchester City non può aumentare il suo monte ingaggi rispetto all'ultima stagione e inoltre l'esborso tra entrate e uscite di mercato è stato limitato a 60 milioni di euro. Più di Lampard, arrivato negli Usa a parametro zero, è Villa il caso che potrebbe fare scuola: comprato dal City americano per dieci milioni di euro e girato in prestito a quello australiano.
Il discorso funzionerebbe più o meno così: «Io non posso spendere, comprami quel giocatore e poi me lo presti». Che poi sia la stessa persona a dire e fare è solo un particolare dell'ultimo giochetto dello sceicco con i City replicati.