Montella: «Una sfida per capire chi siamo» L'Aeroplanino volò l'ultima volta proprio con Mazzarri

Montella: «Una sfida per capire chi siamo» L'Aeroplanino volò l'ultima volta proprio con Mazzarri

FirenzeMontella stasera a San Siro fa 50 panchine in viola e ritrova Mazzarri. Era il suo allenatore a Genova quando sabato 17 maggio 2008 l'Aeroplanino realizzò l'ultimo gol di una prestigiosa carriera: finì 3-3 quel Samp-Juventus, Vincenzo era subentrato a Bonazzoli al 25' della ripresa: «Conosco troppo bene Mazzarri e lo stimo tanto: tecnico serio, capace, preparatissimo. Rapporto spesa-risultato è l'allenatore che negli ultimi dieci anni ha ottenuto di più in Italia. So che si può arrabbiare... ma la sua Inter è da scudetto: c'è il valore di Mazzarri, aggiunto a quello dei calciatori. Alvarez, per esempio: giocatore eccezionale, avevamo provato a prenderlo, ma non ce l'hanno dato. Senza dimenticare, poi, che l'ambiente è abituato a vincere... Ma noi siamo pronti... Andiamo a Milano per giocare bene e prendere punti». Inter-Fiorentina è servita: per i viola si tratta del primo ostacolo duro della stagione, dopo aver affrontato Grassoppher e Pacos in Europa e in campionato Catania, Genoa, Cagliari e Atalanta. «Credo - spiega Montella - che sia una sfida molto importante per entrambe le squadre, ci dirà chi siamo. Del resto noi affrontiamo un gruppo che ha grandi qualità e un monte ingaggi che è quasi doppio del nostro... Io, però, sono felice per come mi seguono i giocatori e anche del fatto che la Fiorentina ha un metodo di gioco assimilato. Ed è una cosa diversa dal modulo, quello si può cambiare».
Nerazzurri al completo, viola senza Gomez e Cuadrado infortunati («il colombiano sta recuperando...»), Pizzarro squalificato: ma Montella non cerca alibi, anzi parla bene di Joaquin e Wolsky che hanno aiutato la Fiorentina nella vittoria di Bergamo. «Lo spagnolo è come Borja Valero, si allena in partita, ha bisogno di giocare con continuità. Il giovane polacco mi ha soddisfatto molto: ha colpi buoni ed è cresciuto fisicamente».
Una battuta su Moratti: «Ancora non ci credo, non mi sorprenderei che alla fine restasse presidente anche se tutti dicono che l'operazione è fatta...». E un'altra su Braschi. Il designatore degli arbitri avrebbe punzecchiato a distanza Montella: «Ho letto anch'io delle cose e spero che non ci sia una questione personale nei miei confronti...

Io anche per questo vorrei chiarire la cosa con lui, in pubblico o privato. Ho rispetto degli arbitri e l'ho sempre dimostrato con un atteggiamento neutro. Anche nella passata stagione sono stato sereno quando altri miei colleghi si sarebbero lamentati per certi episodi...».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica