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Monza in B. Berlusconi: "E ora la serie A"

È l'obiettivo di patron Silvio, del fratello Paolo presidente e dell'ad Galliani

Monza in B. Berlusconi: "E ora la serie A"

«Dopo 19 anni il Monza torna in Serie B, finalmente la B è in Brianza». Niente caroselli in città, ma tanti tifosi festanti davanti alla sede. In tempo di pandemia non è davvero il caso di fare di più. Ma la gioia è grande e il messaggio pubblicato sul sito ufficiale è già abbastanza chiaro. «Sarò romantico», era invece lo slogan scelto dal patron Silvio Berlusconi, dal presidente Paolo Berlusconi e dall'amministratore delegato Adriano Galliani ad inizio avventura. Romanticismo e concretezza, quella tipica della gente della Brianza. E dopo 19 anni il Monza è di nuovo in serie B. Un campionato, finché si è giocato, vissuto da protagonista assoluto. La promozione era solo questione burocratica ma adesso è tutto vero, tutto ufficiale: il consiglio federale ha deciso che il Monza, insieme ad altre due società storiche come Reggina e Vicenza, approda nel calcio che conta.

Un salto di categoria tutt'altro che casuale. Quando la coppia Berlusconi-Galliani ha preso le redini della società, per i tifosi sono state solo certezze. Una società organizzata, un mercato di alto livello, un allenatore giovane ma esperto come Brocchi. E l'inevitabile, ma non scontata, cavalcata trionfale che corona un sogno tanto tecnico quanto romantico. «Vogliamo costruire una squadra diversa dalle altre», aveva annunciato a inizio stagione il patron Silvio Berlusconi. «Saremo leali in campo e fuori dal campo», aveva vaticinato Galliani. Doppia missione compiuta, tripla con la promozione ormai in archivio. «Emozione indescrivibile!!! Grazie ai miei ragazzi, alla società e ai nostri grandi tifosi», ha commentato il tecnico Brocchi via social. Ma non è finita qui. «Allestiremo una squadra per puntare al vertice della Serie B. La promozione dipende da tanti fattori, alcuni dei quali imprevedibili. Quelli prevedibili faremo del nostro meglio per sfruttarli a nostro vantaggio», ha detto ieri il Cavaliere. Al Cittadino di Monza e della Brianza, Berlusconi ha aggiunto: «Il Monza non è la terza squadra di Milano, è la squadra della città di Monza, della Brianza e dei suoi 900.000 abitanti. Monza è diversa da Milano, ha una sua chiara identità. E i suoi imprenditori rappresentano il meglio dell'imprenditoria italiana, anche in periodo di Covid». Complimenti alla società e allo staff sono arrivati dal mondo sportivo, politico e dell'impresa. «Ennesimo successo sportivo del presidente Silvio Berlusconi», ha commentato il numero due di Forza Italia Antonio Tajani. Soddisfazione anche da Fininvest, il cui ad Danilo Pellegrino è nel cda del club.

Il primo obiettivo raggiunto, quindi, non è certo l'ultimo. Questa mattina nella conferenza stampa annunciata dalla dirigenza, dal tecnico e dal sindaco, si delineerà il come festeggiare in un periodo particolare come questo ma saranno già tracciate le linee guida del prossimo futuro. Obiettivo quella serie A che in Brianza non si è mai vista. Impossibile immaginare Berlusconi e Galliani accontentarsi della cadetteria. E già i tifosi sognano il «derby» con il Milan e nomi importanti: dal difensore dell'Empoli Antonelli, al centrocampista in uscita proprio dal Milan Bonaventura fino a un nome che inizia a circolare con insistenza, e che a Monza potrebbe starci benissimo, quello di Mario Balotelli. Chissà, sognare non costa nulla. Obiettivi chiari, progettazione seria ma niente voli pindarici.

Con la concretezza tipica della gente brianzola che ha voglia di fare e con le mani in mano proprio non ci sa stare.

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