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Moratti: "Siamo giovani, portate pazienza"

Hanno giocato, non ce l'hanno fatta, forse l'unico vero appunto che si può muovere è non aver capito che la partita era difficile vincerla, l'1-1 era un risultato prezioso, bisognava umilmente difenderlo. Il giorno dopo Inter-Roma e il settimo gol subito a San Siro è facile mettere un mucchio di gente al muro

Moratti: "Siamo giovani, portate pazienza"

Hanno giocato, non ce l'hanno fatta, forse l'unico vero appunto che si può muovere è non aver capito che la partita era difficile vincerla, l'1-1 era un risultato prezioso, bisognava umilmente difenderlo. Il giorno dopo Inter-Roma e il settimo gol subito a San Siro è facile mettere un mucchio di gente al muro, oltretutto il risultato decide i punti in classifica ma è il gioco espresso che forma il giudizio. E quest'utlimo è sospeso. La prova individuale di alcuni giocatori è parsa comunque sotto la sufficienza e sotto le attese. Castellazzi ha preso un gol sul suo palo, succede, non ha la scusante dell'impegno non continuativo in quanto è in campo dal 18 agosto, amichevole con il Locarno, ma ormai si è preso la nomea del poco affidabile. Zanetti esterno basso è una soluzione tampone, sulla coppia centrale occorre avere pazienza, anche se il dubbio di schierare due difensori con leve lunghe e quindi sufficientemente simili, rimane. Uno dei due deve necessariamente avere il passo corto, questa è la serie A, non la Premier League dove spiovono in area trenta palloni ogni mezz'ora di gioco. Il futuro di Cambiasso potrebbe essere qui, dopo aver preso atto dell'incorreggibile difficoltà a non schierarlo. Nagatomo è un moto perpetuo, fra i pochi a dare sempre un contributo atletico importante, ma l'Inter la scorsa stagione ha incassato 55 reti, e il reparto difensivo sembrava quello su cui intervenire con maggior attenzione. In mezzo al campo se non c'è Cambiasso, sebbene lento e ovvio, nessuno gioca con l'altro, lontani, imprevedibili, mentre è proprio giocando uniti sia in fase di possesso sia di non possesso, che l'Inter di Stramaccioni aveva fornito le prestazioni migliori. Snejider deve sentirsi al centro del progetto, anche Guarin, pure Cassano. Tre sono troppi e almeno uno a turno finisce con l'avvilirsi. Cassano è al 60 per cento, lo ha detto anche Prandelli che non lo ha convocato. Il suo acquisto non è uno dei tanti, la sua business card non è così rassicurante, chi lo ha frequentato assicura che è simpaticissimo a tutti, proprio a tutti. Ma per un mese, massimo due. Poi occorre lavorarci sopra. Gargano deve entrare nella squadra, al momento ne è ai margini. Coutinho è una Ferrari con colpi proibiti, ma è solo un modellino. A Palacio non piace fare l'emarginato, schierato là in fondo sulla fascia soffre, si intuisce dalle sue mimiche. Alvaro Pereira potrebbe diventare il Tonino Cerezo dell'Inter, per quel poco che si è visto contro la Roma nel suo impatto con la serie A.. Milito è spensierato in quanto non ha rivali nella rosa, forse solo lui e Handanovic godono di questo privilegio. Se l'Inter batte 3-0 il Pescara, tutte queste considerazioni vengono sistematicamente cassate dai tifosi e chi le scrive è solo uno juventino. Se l'Inter perde con la Roma, si parla di pena di morte per la coppia di difensori centrali. Se l'Inter pareggia è peggio perchè il tifoso non sa neppure come comportarsi, calma piatta non è esattamente il tipo di clima preferitoi. Il presidente ha detto: «Che cosa non ha funzionato con la Roma? È stata la prima esperienza di una squadra molto giovane e tutto molto, abbastanza nuovo, con tante speranze, quindi può capitare. È un’esperienza che deve entrare a far parte del patrimonio dell’allenatore e della società, per poter migliorare. È certamente negativa, ma può essere utile». Magari è semplicemente così, magari ha ragione lui.

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