Amma faticà again. Ma c’è di meglio

Il motto di Conte piace. Però Rocco e il Trap...

Amma faticà again. Ma c’è di meglio
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"Papa" Antonio Conte come Giovanni Paolo II che nel 2004 prese in prestito la lingua di Trilussa per arringare la squadra dei suoi parroci raccolta in Vaticano: "Damose da fa... volemose bene". Un po' lo stesso concetto espresso l'anno scorso dal "pontefice" della panchina partenopea ai suoi ragazzi in corsa (misericordiosa) verso lo scudetto: "Amma faticà". Poi sappiamo com'è andata: il Napoli ha "faticato" eccome, però con l'aiutino decisivo dell'Inter che sul più bello smise di "faticare". Risultato: il tricolore benedetto finì sulle maglie degli azzurri per il giubil(e)o del cardinal De Laurentiis e la penitenza di monsignor Marotta. Quest'anno, nel primo giorno di ritiro, quel sant'uomo di Conte ha risfoderato il motto che gli ha portato tanta fortuna, arricchendolo con un'aggiunta finale dal sapore internazionale (l'"Inter" in qualche modo c'entra sempre...): "Amma faticà again". E così l'11° comandamento del Maestro Antonio ha conquistato i titoli dei giornali.

Ma l'"amma faticà" ha illustri precedenti nel mondo del football grazie ad allenatori del passato non meno carismatici del "Martello" leccese. Impossibile non citare i detti arguti di Rocco, il monumentale Paròn rossonero: "Chi no xe omo, resti sul pullman"; "Vinca il migliore! Ciò, speremo de no"; "Te go dito de tocarlo, no de coparlo". Per concludere in bellezza con un memorabile: "Mona a mì? Mona a tì e anca testa de gran casso".

E che dire di Giovanni Trapattoni? Uno che se ne esce fuori con la frase "Non sono né la Lollobrigida né Marylin, non merito tante attenzioni sebbene spesso abbia anch'io un bel culo" merita solo la standing ovation. E in conclusione, tornando al tecnico della Juve, ricordiamo l'epigrafe a lui dedicata dal neo ct azzurro, Gattuso: "Conte sembra Al Pacino nel film "Ogni maledetta domenica"". The end.

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