Sergio Arcobelli
Come nel gioco m'ama non m'ama, al prossimo Us Open al via da oggi si fa la conta di chi c'è e chi non c'è. Sono tanti, troppi, i campioni della racchetta costretti a rinunciare causa infortuni vari. Non c'è Djokovic, non c'è Murray, non c'è Wawrinka e non c'è Nishikori. Insomma, quattro top10 non saranno in campo a Flushing Meadows. Una sciagura.
Di certo la strada è spianata per Federer e Nadal, che a 36 e 31 anni si ritrovano al vertice mondiale dopo un'annata a dir poco strabiliante, sbalorditiva, straordinaria. Uno, il fenomeno di Basilea, ha messo nella sua lunga e infinita bacheca niente meno che Australian Open e Wimbledon, 18° e 19° Slam; l'altro, l'indiavolato di Manacor, ha messo il decimo sigillo sul Roland Garros, un record inarrivabile per trenta-quaranta-cinquant'anni come minimo, e si è issato al primo posto della classifica. Insomma, il vino buono migliora col tempo. Chapeau. Djokovic, Murray e Wawrinka, meglio prendere appunti.
Eppure un anno fa, di questi giorni, mentre i tre sopracitati si spartivano baldanzosamente tutti gli slam, Rafael Nadal e Roger Federer vivevano un vero e proprio incubo; questa volta è toccato ai rivali subire la stessa malaugurata sorte. Destini incrociati.
Lo spagnolo, un anno fa, usciva di scena agli ottavi contro il francesino Pouille. King Roger, invece, nemmeno si era presentato, causa un ginocchio malandato. È cambiato un mondo da allora. «Vincere in America sarebbe folle» commenta Federer, che in caso di successo a New York (dove saranno 9 gli azzurri impegnati) raggiungerebbe la cifra tonda di Slam, 20. «Io pronto a raccogliere la sfida» chiosa Rafa, rinvigorito dal dorsale di numero 1. Anche perché la classifica mondiale dice: Nadal 7645 punti, Federer 7145 con Murray a 7150 ma praticamente fuori dai giochi. Federer però ha dalla sua un vantaggio che potrebbe rivelarsi determinante ai fini della classifica. Ovvero, per tornare di nuovo al vertice, potrebbe anche non essere necessario conquistare il terzo Slam in un anno, gli sarebbe sufficiente fare meglio dello spagnolo e ne ha la possibilità, visto che il sorteggio li ha beffardamente inseriti dallo stesso lato del tabellone.
Questo però significa che non ci sarà un'altra finalissima, come era accaduto all'Australian Open a inizio anno, tra i due rivali, campioni, leggende. Il 38° capitolo di un romanzo senza fine potrebbe scriversi in semifinale. L'America attende, ma non solo...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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