Nadia sa come si batte l'Africa e ci riprova al Mondiale

Dopo l'argento olimpico a Tokyo per un altro podio

Nadia sa come si batte l'Africa e ci riprova al Mondiale
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Quattro anni fa Nadia Battocletti era una ragazza timida, ma con grande talento. Ai Giochi giapponesi del 2021 arrivò settima nei 5.000 metri, seconda europea dopo la vincitrice Sifan Hassan. Quell'Olimpiade di Tokyo permise alla figlia d'arte papà Giuliano è stato buon mezzofondista che niente era impossibile e che le atlete africane si potevano battere. Cosa che, puntualmente, è accaduta un anno fa a Parigi 2024, dove Nadia ha raccolto un argento olimpico nei 10.000 metri, battuta dalla primatista mondiale, la keniana Beatrice Chebet, di soli dieci centesimi. Oggi (ore 14.30), ai Mondiali di Tokyo iniziati nella notte con le due 35 km la superstar trentina torna a correre sulla pista in cui si è rivelata al mondo. La campionessa europea, che si è nascosta alla vigilia, vuole invece fare vedere alle avversarie il motivo per cui l'hanno ribattezzata StraordiNadia.

Venti minuti prima dei 10mila inizierà la finale del getto del peso, dove l'argento mondiale in carica Leo Fabbri spera di recitare un ruolo da protagonista. Intanto, tra i protagonisti meno attesi c'è il gran caldo, che ha costretto gli organizzatori ad anticipare di mezz'ora il via delle gare di marcia e delle due maratone (ora alle 7.30 locali).

All'ora di pranzo in Italia, ritroveremo finalmente sui blocchi Marcell Jacobs per le batterie dei 100 metri (ore 13.35). Il velocista azzurro ritorna sulla stessa pista ancora progettata dalla piemontese Mondo in cui ha vinto due ori olimpici e riscritto la storia. È un Jacobs però lontano parente di quello ammirato quattro anni fa. A causa degli infortuni non è andato oltre il 10.30 di Turku, lontanissimo dal 9.80 con cui si laureò re dei Giochi o dal 9.85 della finale di Parigi (5°) dello scorso anno. Una stagione sin qui travagliata, la sua. E quale occasione migliore dello stadio dei sogni per piazzare una zampata.

È stata invece fin qui una stagione strepitosa quella di Larissa Iapichino, reduce dal trionfo alle finali di Diamond League e già d'oro agli Europei indoor di marzo. Il suo percorso iridato partirà con la qualificazione del lungo (11.30), ma l'obiettivo della figlia d'arte è emulare mamma Fiona, che trent'anni fa vinse a Goteborg. Subito dopo tocca a Zaynab Dosso, che ieri ha festeggiato 26 anni e oggi sarà impegnata nel primo turno dei 100. Qui in Giappone si è parlato ancora di doping. Il Tas ha sospeso la forte etiope Diribe Welteji, che avrebbe dovuto difendere l'argento nei 1500 metri, per aver saltato un controllo.

Squalifica pesante invece per l'americano Erriyon Knighton, argento due anni fa e quarto a Parigi nei 200, che con 4 anni di stop salterà i Giochi in casa. Quest'ultimo avrebbe affermato di aver assunto uno steroide vietato attraverso un piatto di coda di bue contaminato.

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