Buonfiglio n° 1 Coni, vittoria per due

Un napoletano alla milanese nel segno del predecessore. È il primo atleta olimpico a ricoprire il ruolo. Aveva l'appoggio del presidente uscente. Ha sconfitto Pancalli 47 voti a 34

Buonfiglio n° 1 Coni, vittoria per due
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Dalla sua piccola pagaia a numero uno dello sport. Luciano Buonfiglio, 74enne napoletano, è il nuovo presidente del CONI. Ha ottenuto 47 voti al primo scrutinio e superato gli sfidanti Luca Pancalli (34 voti), Franco Carraro, Pierluigi Giancamilli, Carlo Iannelli e Mauro Checcoli. Si sono ritirati al termine del loro intervento Giuseppe Macchiarola e Duccio Bartalucci. "È la mia impresa sportiva, la paragono a quando mi sono qualificato per l'Olimpiade", racconta Buonfiglio, primo presidente eletto ad aver gareggiato ai Giochi. Nell'insediamento a Palazzo H è stato decisivo il ruolo di Malagò, che sarà il suo braccio destro perché in qualità di membro onorario del Cio avrà diritto di voto nella nuova Giunta. "Non posso negare che Giovanni abbia fatto il tifo per me aggiunge - Il cambiamento è una parola che non mi piace, la mia sarà un'evoluzione". Nella conferma di Carlo Mornati come Segretario Generale, c'è invece lo zampino di Carraro, che ha spinto per mantenere lo status quo. "Considero positivo il lavoro di Malagò e della squadra che ha lavorato con lui", ha detto il membro del Cio, lanciando di fatto la volata a Buonfiglio. Il quale avrà al suo fianco pure Diana Bianchedi, eletta vicepresidente insieme a Marco di Paola, la donna dell'Olimpiade invernale di casa. In Giunta ci sarà anche Tania Cagnotto. Ha accettato la sconfitta Luca Pancalli, che si era presentato come il candidato della discontinuità ed era più vicino al ministro dello Sport Andrea Abodi e ai forzisti come Barelli. "Io sono davvero il rappresentante dello sport, qualcun altro poteva essere un rappresentante di una parte politica, ma mi fermo qui", la frecciata di Buonfiglio.

La cui elezione conferma come i presidenti federali volessero che lo sport restasse così com'è. Un esempio, Stefano Mei: il numero uno dell'atletica è stato il primo a correre per abbracciarlo. Ma per il nuovo presidente del CONI non sarà una passeggiata di salute. Non è facile succedere a un mattatore come Malagò, ma intanto con realismo e pragmatismo dalla sua piccola pagaia ha silenziosamente scalato la vetta dello sport italiano. Ora è lui la guida, il capo. Presidente passato direttamente dalla federcanoa allo scranno che fu di Giulio Onesti. "Sono stato atleta, tecnico, dirigente, presidente di questo sport, il mio cuore è lì".

Ma chi è davvero Buonfiglio? Primo napoletano alla guida dell'ente, possiamo forse definirlo più un milanese dall'indole napoletana. Sì, perché a 15 anni si è trasferito da Posillipo all'ombra della Madonnina, dove ha completato gli studi e dove ha iniziato a pagaiare. Il suo mondo è sempre stato l'idroscalo, ha portato lì la sua piccola Olimpiade. Ovvero i Mondiali di canoa e paracanoa di cui è presidente del comitato organizzatore che si terranno ad agosto. La sua storia nasce a pochi passi da San Felice, frazione di Segrate.

Anche i suoi figli, Daria e Marco, nati dal matrimonio con Elisabetta, hanno pagaiato all'idroscalo, dove Buonfiglio ha offerto accoglienza agli ucraini in fuga dalla guerra e invitato un campione come il pugile Marvin Hagler, diventato suo parente. Chi l'ha osservato da vicino, come la società del CUS Milano, parla di una persona che si emoziona, ma molto disciplinata, puntuale e presente. È stato anche dirigente nel settore bancario e assicurativo.

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