Il Napoli dei titolarissimi "vede" la Champions e i colpi

Paga la mossa di dare continuità alla squadra. E De Laurentiis pronto a rinforzarla

Il Napoli dei titolarissimi "vede" la Champions e i colpi

Marcello Di Dio

nostro inviato a Napoli

Nella pancia del San Paolo, al fischio finale di Marciniak, in casa Napoli si respirava ottimismo ma era rimasto qualche giustificato rimpianto. Nel primo round il Napoli dei titolarissimi ha fallito il colpo del ko, quello che avrebbe reso la gita in Costa Azzurra poco più che una formalità. I gironi di Champions sono più vicini (lo dicono anche i bookmaker) ma quel terzo gol più volte sfiorato resta il rammarico di una notte che ha reso felice anche il cassiere (quasi 1.300.000 euro l'incasso dell'andata del preliminare).

La gara con il Nizza è la cartina tornasole della truppa di Sarri: i pregi sono quelli di una squadra costruita per il bel gioco che a tratti incanta, i difetti riguardano le tante occasioni sprecate, inseguendo il bel gioco. Il tecnico degli azzurri parla di poca lucidità sotto porta legata alle temperature che creano problemi per chi non è ancora al top («i francesi sono più avanti di noi come preparazione atletica»), i giocatori sono rammaricati per un bottino di reti non rassicurante («ci toccherà soffrire e stringere i denti in Francia», il messaggio chiaro di Albiol), capitan Hamsik si dice fiducioso per il return match di Nizza («passeremo il turno noi anche se sarà una gara intensa e difficile»). Di sicuro aver tenuto la porta inviolata e aver subito zero tiri nello specchio, nonostante i francesi abbiano provato a togliere al Napoli la sua arma letale ovvero il possesso palla, sono un importante punto di partenza.

Il bicchiere è mezzo pieno, con un Mertens già versione bomber e Jorginho che si rivela implacabile dal dischetto. Al netto dei rimpianti e tenendo conto della pessima tradizione delle italiane nei playoff, i partenopei paiono vicini al traguardo. Con Aurelio De Laurentiis pronto, in caso di qualificazione, a rinforzare la squadra: i pallini del patron sono Denis Suarez e Federico Chiesa, le alternative sono Verdi e Castillejo. Intanto da Nizza Mario Balotelli, che spera di giocare il secondo round all'Allianz Riviera, ha lanciato il guanto di sfida: «Testa alta, con il Napoli ci rivediamo martedì...».

Ma dietro l'angolo c'è già l'anticipo di campionato a Verona, campo ostico per i partenopei anche per la rivalità tra tifoserie, e Sarri pensa a un robusto turnover.

Cambierà probabilmente l'intero centrocampo, il reparto che più ha sofferto nella prima serata europea, ma ci saranno nomi nuovi anche in difesa e in attacco, dove Milik - applaudito nonostante l'erroraccio sotto porta di mercoledì sera - potrebbe far rifiatare Mertens. Prima di completare il lavoro iniziato al San Paolo, c'è da onorare il debutto di un campionato che mai come quest'anno ha delle prospettive rosee.

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