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Il Napoli prima si mimetizza, poi scappa

Nella sera in cui il Napoli poteva e doveva tornare re del campionato per una notte, Rafa Benitez stava per combinarla grossa. Aveva cercato di convincere tutti del proprio credo, ovvero che è sempre la prossima gara quella più importante, salvo poi applicare un pesante turn over in vista del debutto europeo e cambiare sei undicesimi della formazione iniziale. Lasciando addirittura fuori gli autori di sei dei sette gol stagionali, Callejon e il capocannoniere del torneo Hamsik.

Non è un caso, quindi, che gli azzurri si sblocchino proprio quando Don Rafè decide di buttare nella mischia lo spagnolo e soprattutto lo slovacco, il cui assist manda in gol Higuain (due centri in tre gare, il primo in casa) e in sollucchero i 40mila del San Paolo. Gol pesante per «El Pipita», assist altrettanto pesante per «Marekiaro», diventato insostituibile per i meccanismi del gioco partenopeo, visto che i suoi compagni appaiono più sicuri nel possesso palla con lo slovacco al fianco. E non è un caso che anche Callejon (un gol a partita), con un inserimento in area che è nel suo bagaglio tecnico, blindi il risultato che riporta il Napoli in vetta al campionato dopo cinque anni.

Tre vittorie in tre partite, primato solitario in attesa delle partite di Fiorentina e Roma, già due punti in più della Juve, e a Fuorigrotta già si sogna in grande. Il modo migliore per avvicinarsi all'avventura europea e al Borussia Dortmund (ieri 6-2 all'Amburgo con doppiette di Aubameyang e Lewandowski).

Sarà per i tanti cambi e per la maglia camouflage (leggi mimetica) che il Napoli sfoggia nella serata del San Paolo, ma nel primo tempo la squadra di Benitez sembra nascondersi. Gioco prevedibile, poca inventiva e molti errori nella gestione del pallone. La prestazione di Pandev è la cartina tornasole del primo tempo: sue le migliori occasioni da gol (una delle quali sventata bene dall'attento Consigli), ma spesso è stato fuori dalla manovra azzurra.

L'Atalanta, a sua volta in campo con una strana maglia a bande verticali giallonere, appare molto attenta tatticamente, con pochi spazi concessi alla squadra di Benitez, e non sta certo a guardare, tanto che regala qualche pericolosa ripartenza. E quando l'ex mai dimenticato German Denis, dopo appena 80 secondi della ripresa, impegna Reina si comincia a temere il peggio.

Insigne «scalda» il piede, poi gli innesti di Callejon e Hamsik cambiano il volto al match. Il rosso a un altro ex, Cigarini, mette ko l'Atalanta.

Che merita l'applauso per la fascia rosa indossata in ricordo della dottoressa Cantamessa, «vittima» della sua generosità.

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