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Negli 800 Quadarella solo quarta (ma col sorriso)

A Simona cuore e grinta non bastano. Oggi Pilato nei 50 rana e Ceccon nei 50 dorso

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Quarta ma col sorriso. Simona Quadarella ha chiuso ai piedi del podio negli 800 metri stile libero ai Mondiali di nuoto a Fukuoka, che termineranno nella giornata odierna. La 24enne romana è stata protagonista di una grande prova, tutta cuore e grinta, nella gara che le ha regalato la gioia del bronzo olimpico a Tokyo 2020. Purtroppo non è bastato per difendere il bronzo mondiale di un anno fa. Ma SuperSimo torna a casa, comunque, con l'argento dei 1500. La finale degli 800, invece, è stata vinta dalla leggendaria americana Katie Ledecky, diventata la prima donna di sempre ai Mondiali ad aver vinto sei ori consecutivi, tra uomini e donne, nella stessa specialità. L'argento è andato alla cinese Li Bingije, che con un'accelerazione finale nell'ultimo cento ha scavalcato l'australiana Ariarne Titmus, con la quale Simona ha battagliato per una parte di gara. «Sono andate velocissime, tant'è che mi dispiace essere arrivata quarta - spiega Quadarella -. Per arrivare terza ci volevano tre secondi meno e sono tanti. Ma sono contenta, penso di aver fatto una bella gara. È un tempo che non nuotavo da anni. Mi sono ritrovata. Queste sensazioni non ce le avevo da tanto». Nelle altre finali di giornata, c'è stata l'ottava piazza di Leonardo Deplano nei 50 stile e il quinto posto nella staffetta 4×100 stile libero uomini-donne azzurra con il quartetto Miressi-Ceccon-Cocconcelli-Morini dominata dall'Australia di Chalmers e della O'Callaghan (al quinto oro) che si impongono col primato del mondo su Stati Uniti e Gran Bretagna. Oggi (ore 13, Rai e Sky) gran finale con tanta Italia. Ci sono i 50 rana con Anita Bottazzo e Benedetta Pilato, che ha nuotato sotto i 30 secondi in batteria e poco sopra nella semifinale, dove la lituana Meilutyte ha eguagliato in 3009 il primato mondiale della tarantina. «Me lo aspettavo - commenta Benny -, meno male che l'ha solo eguagliato. Peggiorato io tra mattina e pomeriggio? Mi succede sempre. La finale è un'altra gara, il tempo non conta, conta la mano avanti». Speranza individuale in più per Ceccon, entrato con il quinto tempo nei 50 dorso: spera nel colpaccio dopo il trionfo sui 50 farfalla. Poi a fine programma dovrà difendere il titolo mondiale vinto un anno fa a Budapest con la staffetta mista maschile.

Ma, stavolta, sarà più difficile.

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