In Ungheria scollina il mondiale. Decima gara delle diciannove. Alonso ci vinse il primo dei suoi 32 Gran premi, anno 2003, dieci stagioni fa, anniversario da festeggiare in una qualche maniera, ne ha bisogno lui che non sorride da mesi e pure la Ferrari perché avanti così e il matrimonio con lo spagnolo potrebbe diventare materia d'oro per divorzisti. Trentaquattro punti separano l'asturiano dalla vetta comodamente occupata da Vettel che altrettanto comodamente, appena indossate le gomme nuove ripensate dalla Pirelli per evitare scoppi big babol stile Gp di Siverstone si è issato in vetta al mattino e pure al pomeriggio e sempre i compagnia del non fido Webber entrambi con tempi stratosferici soprattutto parlando di ritmo gara. Avanti così e domani potrebbero fare il vuoto. Ma se Fernando desidera festeggiare qualcosa, dovrà escogitare un modo per restare vicino al duo e rompere loro un poco gli zebedei. Sarà dura, visto il dominio mostrato dai bibitari nella prima e seconda sessione. Però si sa mai.
È al si sa mai che si attaccano tutti gli uomini di rosso vestiti. Tanto più che la Ferrari all'Hungaroring avrebbe dovuto fin dal primo giorno aggirarsi come un marine americano nella giungla vietcong tanto la pista è purtroppo diventata storicamente indigesta e ora piena di trappole date le preoccupazioni ferrariste (ma, vedremo poi, forse ingiustificate) alla voce gomme riviste e corrette dalla Pirelli nei recenti test (dall'acciaio alla struttura in kevlar, mescole 2013, meno impronta a terra, pressioni di gonfiaggio controllate dalla Casa milanese, divieto di invertire il senso di rotazione). Però così non è stato. Anzi. La Ferrari ha stupito in positivo. Tre decimi abbondanti al mattino con le medie e vabbè, ma un solo decimo e mezzo (Alonso), quarto tempo (Massa 5°), al pomeriggio, in un assaggio di qualifica con le morbide. Buon segno pensando che il tallone d'Achille rampante è fin qui stato il sabato. Merito del caldo infernale a oltre 30 gradi; e se ne attendono 40 oggi. Merito anche della nuova ala anteriore portata a Budapest e dei vari accorgimenti acchiappa trazione che pare abbiamo dato un briciolo di conforto al team. Il responsabile del progetto, l'ingegnere Simone Resta, dice chiaro e tondo che «i problemi aerodinamici che avevamo sono stati individuati e risolti». Sperem. Perché «qui partire davanti è estremamente importante e tutti cercheranno di ottimizzare la qualifica, anche a costo di sacrificare un po' la gara» così Alonso. E perché «la macchina è sembrata piuttosto competitiva. Anche sul long run» così Massa.
Tutto questo senza sottovalutare un rumour tecnico partorito dopo i test di Silverstone: le nuove gomme si consumano meno e questo potrebbe aiutare, a livello strategico, Ferrari e Lotus che gestiscono meglio le mescole morbide e hanno sempre dato il massimo con queste coperture. Le soft che durano di più potrebbero così rivelarsi un jolly. Senza dimenticare che, causa pit stop più lenti per l'incidente del cameraman travolto da una gomma in Germania (limite ora a 80 km/h e non più 100), converrà fare meno soste.
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