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Nibali-Pozzovivo, quasi resa. Italia in crisi sulle montagne

Vince Hart (Ineos). Quinto centro per gli "orfani" di Thomas. E Kelderman, l'olandese invisibile, prepara la zampata rosa

Nibali-Pozzovivo, quasi resa. Italia in crisi sulle montagne

Non hanno smaltito la sbornia di sabato sul mangiaebevi da Conegliano a Valdobbiadene. La crono del Prosecco resta nelle gambe di molti, soprattutto di chi avrebbe dovuto ribaltare il Giro e invece si ribalta. Volevamo lo spettacolo e francamente ieri sulle strade friulane verso Piancavallo c'è stato eccome, ma lo spettacolo non è bellissimo per noi italiani, che abbiamo dovuto vedere i nostri due eroi, Vincenzo Nibali e Domenico Pozzovivo, non alzare bandiera bianca ma perlomeno il piede dall'acceleratore, per non andare fuori giri.

Appena cominciato, il Giro è già finito. Basta una crono tosta e una bella tappa di montagna e in due giorni si riscrive la classifica. È un Giro se non finito, compromesso. Per i nostri due infaticabili ragazzi, che si portano sul groppone però gli anni del tempo. Vincenzo: «Tappa durissima, realtà che va accettata, ma anche affrontata con grinta».

È un Giro che oggi tira il fiato, e quindi anche le prime somme e guarda alla terza settimana con giustificata speranza: poter salire sulle vette più ardite come da programma. Sperare di scalare Stelvio, Agnello e Izoard è la speranza più bella. Al momento sembra di si, e questo mette in chiaro vantaggio Kelderman, l'olandese invisibile, sorretto da una squadra di prim'ordine, cosa di cui non dispone chiaramente il nostro Nibali (dopo Ciccone ha perso anche Brambilla, ndr). A proposito di squadre, è semplicemente spettacolare la Ineos che con i suoi granatieri va a cogliere la quinta affermazione di tappa in questo Giro. Come se il prematuro addio di Thomas avesse tirato fuori il meglio da questi ragazzi terribili che si stanno battendo come pochi per dare un senso ad corsa che li ha però clamorosamente rimessi in corsa: Tao Geoghegan Hart (nome scioglilingua, d'ora in poi lo chiameremo Tao), adesso nella generale è 4° ad un solo secondo dal terzo di Hidley. Intanto, per non sbagliare, i ragazzacci britannici ieri si sono presi l'ennesima vittoria di tappa. Dopo Ganna (tre vittorie) e Narvaez, ieri è toccato a Tao, il 25enne londinese ha il grande merito di essere l'unico a resistere alla coppia Sunweb Kelderman-Hindley, e a batterli in volata. Ci vuole pazienza, e l'olandese invisibile, segnalato solo da Nibali come il vero uomo da battere, non ha fretta e si vede. Ieri avrebbe potuto chiudere i conti, ma sa che c'è un'ultima settimana terribile alle porte e le forze, a questo punto, vanno amministrate. Ci vuole però anche un carattere forte per non saltare per aria e Joao Almeida, il bimbo in rosa, dimostra di avere tanta testa quanto cuore. Non si fa prendere dal panico e va a vestire il simbolo del primato per la 13° volta, come Merckx al Giro del'68.

Oggi si riposa. Da domani, con la tappa di San Daniele, non ci sarà da scherzare. Sulle strade del prosciutto ci sarà battaglia.

A Nibali e compagnia: occhio a non fare la figura dei salami.

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