Punto da un'ape, Vincenzo Nibali va come una vespa. Lo squalo dello Stretto era l'uomo forse più atteso nella crono di ieri a Tarazona (38,8 km), undicesima tappa di questa Vuelta estremamente combattuta e, per il momento, felice per i colori italiani. Nibali poteva tornare in "rosso" e non si è fatto pregare più di tanto per tornare a vestire la maglia che contraddistingue il leader, nonostante la fastidiosa puntura di un'ape che l'aveva preoccupato non poco, tanto che in mattinata il siciliano aveva anche temuto di dover abbandonare la corsa. «Ho sentito un male pazzesco - ha detto -. Mi ha punto vicino all'occhio destro e si è gonfiato a tal punto che non ci vedevo più. Poi la situazione è migliorata», ci ha raccontato.
La tappa finisce allo svizzero volante Fabian Cancellara, che ha preceduto il campione del mondo di specialità, il tedesco Tony Martin, mentre terzo si classifica a sorpresa Domenico Pozzovivo, che ora ha la possibilità di migliorare la sua posizione (è 6° nella generale) nelle tappe di montagna a lui più congeniali. Quarto Nibali, che corre una buonissima crono, dimostrando regolarità e tenuta e mettendo a nudo però i limiti del 42enne americano Chris Horner nelle prove contro il tempo. Bene, molto bene, anche Dario Cataldo, che chiude la sua prova in quinta posizione.
In pratica il messinese dell'Astana, che vuole aggiungere il rosso al rosa, ha guadagnato 27" su Valverde, penalizzato da una foratura, e 1'29'" su Horner. Nella generale Vincenzo è tornato leader e ora ha 33" di vantaggio su Nicholas Roche, 46" su Valverde e Horner. Si difende su un terreno a lui poco congeniale, Ivan Basso, che conclude 18° a 2'43" da Cancellara, e protegge il suo 7° posto in classifica generale a 2'55" da Nibali.
«Sono molto contento di come ho corso la mia cronometro - ha detto a caldo il siciliano -. Ho fatto una buona prova, molto regolare.
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