Nibali show È il nuovo leader della Tirreno

La tappa di ieri doveva essere poco più di una formalità: l'ultima fatica, tra vento e pioggia, su e giù in un «mangiaebevi» che poteva, come di fatti è avvenuto, risultare indigesta a molti.
«Questa tappa è come una piccola Liegi», annuncia prima del via Vincenzo Nibali. E lui, che quando ha un numero tra le mani, fa la gara anche per andare a prendere il pane, si mette di buzzo buono per far saltare il banco. Così, quello che sembra scontato e assodato - cioè una vittoria del sudafricano Chris Froome -, viene cancellato da una tappa che il siciliano corre davvero come se fosse una classica.
Certo, lo aiutano le discese, la pioggia, il gelo e due compagni di avventura di caratura mondiale come Purito Rodriguez e l'ex compagno di squadra Peter Sagan, che ne approfitta per fare la prova generale in vista della Sanremo. Ma l'arma in più di Vincenzo è la sua testa. La sua caparbietà. Il suo modo di correre, che in verità molti criticano, imputandogli di non avere i tempi, di non sapersi gestire: scatta troppo presto, troppo tardi: scatta troppo. Lui lascia dire e fa. Fa quello che i tifosi di ciclismo si aspettano da lui: spettacolo.
Merito di Vincenzo quindi, se la Tirreno fin qui dominata dagli stranieri (sei tappe su sei), finirà oggi a un italiano. Lui, che ha il grande dono e il merito, di correre a grandi livelli da gennaio a ottobre.

Fra Nibali e l'albo d'oro restano solo i 9,2 chilometri di oggi, dritti e piatti, sul lungomare di San Benedetto del Tronto: troppo pochi per consentire a Froome e Contador, tramortiti ieri pomeriggio dal siculo nell'entroterra marchigiano, di ribaltare il risultato e mangiare il mezzo minuto e passa al capitano dell'Astana che oggi ha la possibilità di bissare il successo di un anno fa.