di Tony Damascelli
Adunata all'una e mezzo, nel senso di tredici e trenta, oggi, sabato dieci di settembre, tutti davanti ai televisori: si gioca a Manchester, c'è il derby. Il resto, prima, durante e dopo, non conta, è nulla, è fuffa. United contro City, storia antica ma cronaca fresca, nuova, inedita non per la Premier ma per il mondo pallonaro. Non si sfidano due squadre, nemmeno le due tifoserie, il fatto avviene da sempre, debutto dodici novembre del milleottocentoottantuno, semmai Sgt Pep contro Special One. Sgt.Pep, al secolo Pep Guardiola, è così ribattezzato da Liam Gallagher, parafrasando il titolo di una canzone dei Beatles, Sgt Peppers lonely hearts Club Band. Gallagher è stato il fondatore degli Oasis ed è tifoso matto del City al punto che arrivò a danneggiare alcune vetture dei calciatori dello United e a portarsi via la portiera dell'automobile di Eric Cantona. Ritengo che il suo nuovo nemico, lo Special One, José Mourinho, provveda a parcheggiare l'auto in zona sicura ma, in caso di incidenti, ne comprerà una nuova, immediatamente, stanotte stessa. Del resto lui e Sgt Pep sono i nuovi padroni della banca d'Inghilterra.
La coppietta è già andata a duello ai tempi spagnoli de el clasico tra Barcellona e Real Madrid, roba buffa, da vecchie zitelle inacidite. L'ego li unisce, la carriera trionfale anche, il conto corrente pure.
Ma il vero problema non sono loro due e nemmeno il derby di Manchester. Il problema siamo noi che, qualche ora dopo, mandiamo in scena Juventus-Sassuolo e, a seguire, un tosto Palermo-Napoli, senza trascurare il giorno di domani e, come ca(l)cio sui maccheroni, un travolgente monday night, sarebbe poi il posticipo di lunedì sera, con Empoli-Crotone, avessi detto la finale del superbowl.
Siamo la Ferrari, diesel, contro la Mercedes, speranzielle inutili tenute in vita per recuperare terreno e censo euromondiale.
Anche l'orario di inizio di queste partite conferma che gli inglesi hanno la vista lunga e furba, oltre oceano, vanno in orario umano e mercantilmente furbo, diremmo prima serata (19.30) là dove stanno i denari nuovi del football, dunque la Cina, mentre noi offriamo la mercanzia quando in Oriente sono già coricati (la Juventus a mezzanotte pechinese e il Napoli alle quattro meno un quarto!) e con la panza piena della Premier e del pranzo da cinque stelle.
Questa è la verità tecnica e imprenditoriale, il resto appartiene al nostro piccolo mondo antico che ritiene di essere, invece, ultramoderno quando decide di giocare la finale della supercoppa a Doha, dopo il campo di patate cinesi.
Totale: non c'è match, tra sponsor, diritti televisivi, mercato internazionale, personaggi, interpreti, censo e anche storia. Possiamo consolarci pensando che gli inglesi godono oggi con quelli che erano, ieri, i nostri giocattoli domenicali, Ibrahimovic, Pogba, Mourinho, Darmian, lo stesso Guardiola allievo di Mazzone e compagno di squadra di Roby Baggio (Brescia) e Totti (Roma).
Speriamo che il derby loro sia una noia mortale, senza gol e con le solite baruffe condominiali tra i due panchinari. Poi aspetteremo le prime ombre della sera e ci accomoderemo alle nostre tavole. Magari il cibo nostrano sarà più semplice ma più nutriente. Lasciateci quest'ultima speranza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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