Sono i crono troppo confortanti e i precedenti a non consigliare sorrisi larghi in casa ferrarista. E sono i giri troppo numerosi e troppo rumorosi degli uber alles a confermare la bontà dell'approccio mediatico low profile scelto dalle truppe di rosso vestite. Meglio così. Questione di buonsenso e scaramanzia. Perché Seb Vettel è primo nel giorno uno dei test esattamente come lo era stato nel giorno uno delle prove dello scorso anno. Cambia il circuito, Jerez ha ceduto il passo a Barcellona, ma non cambiano gli attori e i motivi: sessanta giri per la Rossa SF15T dello scorso anno e sessantanove stavolta per la SF16H. La Mercedes ancora dietro, allora fu terzo tempo con Rosberg a quasi mezzo secondo, ieri è stato secondo crono con Hamilton a quasi mezzo secondo. All'epoca Nico chiuse con 157 giri fatti, stavolta Lewis ne ha portati a termine la bellezza di 156. Due Gp e mezzo. E gongola.Ecco perché Seb Vettel non può gongolare e si siede davanti ai giornalisti di tutto il mondo con un sorriso indecifrabile. Sa cosa ha sentito in questa prima giornata ma ha il terrore di lasciarsi scappare anche solo una virgola di eccesso d'ottimismo. Se non fosse per le domande che gli mettono in bocca concetti speranzosi, si difenderebbe con il più classico e raikkoniano dei wait and see.... Ma non può. Sebastian, prime impressioni?«Molto positive».Si può parlare di una rivoluzione?«Per certi versi sì.
Ma nel senso che ci sono stati tanti cambiamenti dentro e fuori la vettura, per cui, rispetto al 2015 abbiamo molte possibilità di progredire e competere. L'anno scorso i ragazzi a Maranello hanno lavorato duro e fatto un miracolo. Per cui è anche naturale che ora ci ritroviamo messi meglio». E sei primo.«Ma essere primi qui non conta. Certo, è meglio che essere ultimi. Conta far bene a Melbourne... Comunque sono molto felice di come mi sono sentito con la macchina».Sei stato a lungo fermo.«Piccoli problemi da analizzare e capire. La monoposto è tutta nuova per cui ci sono molte cose che abbiamo bisogno migliorare. E il tempo è limitato. Certo, avremmo voluto fare di più...».Differenze di guida rispetto alla monoposto del 2015? Davanti ora avete la sospensione a puntone, push rod, non più quella a tirante.«Sì, e i prossimi giorni saranno interessanti. Quanto alla sospensione anteriore non ti cambia la macchina, però la trovo più simile a quella che guidavo prima (si riferisce alla Red Bull, ndr). L'anno scorso i nostri tecnici si sono concentrati presto su questo progetto e questo è positivo, possiamo migliorare in tante aree».Si sono subito visti gli effetti?«C'è stato un bel passo in avanti, questo sì. Però dobbiamo vedere dove esattamente sono gli altri».Raikkonen con questa macchina riuscirà a spingerti di più?«Non è carina per Kimi questa domanda. Per lui parla il passato, vedrete, sarà veloce».La nuova power unit?«Innanzitutto (sorride), è sempre Ferrari... e poi sul finire del campionato scorso l'avevamo migliorata molto, facendo un passo in avanti che ci ha consentito di conquistare il secondo posto nei Costruttori. Ora abbiamo cercato di progredirla ulteriormente». Bernie Ecclestone ha appena dichiarato che questa è la F1 peggiore che abbia mai visto e che non porterebbe mai la sua famiglia ad assistere a un Gran premio.«Bernie ha tanta esperienza più di noi... Mi auguro di lottare fino all'ultimo per il titolo, questo sarebbe bello per noi, per i tifosi e darebbe spettacolo alla F1... Sentiamo tanta motivazione, in fondo abbiamo chiuso secondi, manca l'ultimo passo.
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