Non era tutto oro quello che luccicava a Bergamo

La fortuna è quella di disporre di un paio di attaccanti dotati del tocco magico e disponibili a fare coppia con grande senso di reciproca collaborazione

Non era tutto oro quello che luccicava a Bergamo
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Contrordine amici: non è tutto oro quello che luccicava nella notte di Bergamo. Anzi, lo scivolone era dietro l'angolo. Lo temevamo, lo sapeva probabilmente per primo Gattuso e il viaggio in Ungheria è servito per una conferma pubblica e solenne. A dispetto di una fortuna (l'attacco) c'è una testa (della generazione dei calciatori azzurri in particolare) da cambiare. La fortuna è quella di disporre di un paio di attaccanti dotati del tocco magico e disponibili a fare coppia con grande senso di reciproca collaborazione. Retegui è la spalla ideale per Kean, così al contrario quando capita l'occasione giusta. E i due gol dell'attaccante viola oltre che il sigillo di Politano più la traversa scheggiata da Locatelli certificano che il gioco d'attacco ha una potenza di fuoco promettente (e Raspadori completa il patrimonio). Di Retegui, da sottolineare i due assist più l'ultimo tocco di Tonali davvero provvidenziale. Questo dell'attacco azzurro è un asset prezioso non solo per il ct ma anche per il futuro che a questo punto non promette soltanto giornate di sole pieno. Poi c'è la testa da cambiare che riguarda il difetto atavico di questa generazione che da una vita, come ha raccontato Velasco al ritorno dal trionfo mondiale, si comporta così: "il calcio italiano ha sempre vinto quando andava tutto male". Analisi perfetta. E infatti quando sembrava che avesse finalmente imboccato un nuovo sentiero ecco lo scivolone. Già perché i primi 25' minuti sono da filmare e portare a Coverciano per far capire a tutte le nazionali giovanili come non si deve cominciare una partita di calcio internazionale. Perché Israele sembrava il Brasile dei tempi migliori: palleggio raffinato, contrasti vinti, nella corsa arrivavano sempre primi.

E poi c'è l'orribile serata di Donnarumma, complicata da qualche intervento sciagurato della sua compagnia capace di subire 4 ceffoni da Israele prima del gol di fine incubo di Tonali, un vero patriota. Da arrossire, diciamolo alla fine prima di chiudere il computer e dimenticare quest'altra goleada di scarso valore.

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