Non è solo una doppietta. Questa super Ferrari è pronta ad aprire un ciclo

Leclerc-Sainz e i 5 motori del Cavallino nei primi 10 rivelano un vantaggio tecnico. Da mantenere

Non è solo una doppietta. Questa super Ferrari è pronta ad aprire un ciclo

È una Ferrari che va oltre i sogni. Si è fatta attendere per 45 gare, 912 giorni, ed è rientrata in scena con il più grande spettacolo dopo il big bang, una doppietta che nessuno poteva immaginarsi, figlia di una superiorità tecnica e umana che per un giorno ha riportato alla mente gli anni d'oro dell'epoca Schumacher. A Charles Leclerc mancava veramente soltanto la macchina per poter spiccare il volo, ma in questi anni di sofferenza, di lacrime, di fiducia che rischiava di evaporare, ha costruito una scorza per proteggersi e diventare ancora più forte. E attorno a lui Mattia Binotto ha dato forma a una squadra invece di spezzarsi nella tempesta degli anni scorsi, si è rinforzata.

«Siete dei grandi», dice Leclerc alla radio. È quasi commosso, ma scoppia dalla gioia ancora prima di salire sul podio a sentire l'inno di Mameli insieme a Carlos Sainz e a Mattia Binotto che è andato a prendersi gli applausi dopo anni di fischi. Aveva dato appuntamento al 2022 e alla fine ha avuto ragione, come ne ha avuta chi gli ha dato fiducia anche quando la Ferrari finiva doppiata. La nuova Era della Formula 1 comincia con una doppietta dell'unica squadra che non ha mai perso una stagione mondiale. I tre giri dal 17° al 19°, quelli in cui Charles e Max se le sono date di santa ragione, ma senza mai rischiare di colpire sotto la cintura, quei tre sorpassi e tre contro sorpassi, sono le immagini copertina della nuova era. Sono la fotografia della supremazia di Leclerc, ma anche di una nuova Formula 1 che ha rimescolato le carte regalando spettacolo a tutti i livelli.

Leclerc è stato perfetto, ma con lui lo sono stati anche i meccanici che sono stati rapidissimi nei pit stop. Perfetta è stata la strategia, prontissimi a rispondere alle mosse di una Red Bull che le ha provate davvero tutte per riprendersi la leadership. Charles ha dovuto vincere la gara due volte. Al via è stato perfetto non lasciando a Verstappen neppure l'idea di provarci. Poi, dopo il primo pit stop, quando Max gli è arrivato dietro con il DRS aperto, è stato prontissimo a rispondergli tre volte su tre con dei controsorpassi esaltanti. Ha avuto il sangue freddo di non ingaggiarsi in un'inutile ruota a ruota, ha aspettato il momento per reagire. E poi alla fine, dopo che la Safety Car aveva riportato alla mente le memorie dell'ultima gara della stagione scorsa, è rimasto calmo e concentrato regalandoci una ripartenza senza brividi. La Ferrari esce dalla prima gara dell'anno con la convinzione di avere una macchina velocissima in qualifica e molto competitiva in gara dove sembra consumare le gomme meno degli avversari. Sul podio è finita la Mercedes con Hamilton, ma solo per grazia ricevuta. Hamilton è sempre stato lontanissimo, sembrava il Leclerc dello scorso anno.

Mai in gioco. La Red Bull ha le prestazioni, ma le è mancata l'affidabilità: problemi di pescaggio della benzina per Max e probabilmente anche per Perez che si è girato nell'ultimo giro lasciando il via libera a Hamilton.

Se ci sono 5 motori Ferrari tra i primi 10 (Magnussen 5°; Bottas 6° e Zhou 10°) significa che a Maranello hanno progettato e prodotto un vero e proprio motorone. Qualcosa destinato a durare nel tempo, come questa Ferrari.

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