"Non sono al 100%, ma conta la testa"

L'oro nella rana Nicolò Martinenghi: "Qui ai mondiali vasca corta di Melbourne c'è Peaty. Che scossa"

"Non sono al 100%, ma conta la testa"

Ventidue anni fa Domenico Fioravanti vinceva due ori olimpici nei 100 e 200 rana a Sydney, sempre in Australia. Dieci anni fa esatti, Fabio Scozzoli conquistava nei 100 rana a Istanbul il primo titolo mondiale di un azzurro in vasca corta.

Ora Nicolò Martinenghi, il primo italiano a vincere in lunga una medaglia d'oro nella rana ai Mondiali di nuoto tenterà di proseguire l'opera a conclusione di un 2022 fenomenale in cui si è laureato pure campione d'Europa.

Questa di Melbourne diventa l'occasione per ritrovare Adam Peaty, il leone inglese che non sfida dai giorni magici di Tokyo (il varesino di Azzate fu due volte bronzo). Le motivazioni, insomma, non mancano.

Nicolò, se pensa all'Australia qual è la prima cosa che le viene in mente?

«Curiosità. Ho girato tanto ma non ero mai stato qui».

Ne approfitterà per visitare posti nuovi?

«Sarebbe bello poter rimanere un po' di più, ma noi finiamo il 18 e ahimè dobbiamo rientrare in Italia per altre gare. Ma sono sicuro che prima o poi ci ritornerò».

Magari alle Olimpiadi di Brisbane nel 2032?

«È un po' troppo in là! Deciderò il mio futuro soltanto dopo Parigi 2024».

In che condizioni arriva a Melbourne, già sede dei Mondiali in lunga del 2007?

«Arrivo a questo mondiale non al 100% del mio stato fisico. Ma come dico sempre: conta l'aspetto mentale».

Com'è cambiata la rana dagli anni di Fioravanti?

«Rispetto alla generazione di Sydney, la palestra e la preparazione fisica dentro e fuori dall'acqua sono cambiati completamente. Sicuramente viene fatto un lavoro più specifico, e le zone interessate, gambe e ginocchia, sono più sollecitate. La rana di adesso è più potente e meno estetica».

Ritroverà Peaty, che non affronta da Tokyo.

«Il suo ritorno darà una bella scossa a tutto il movimento della rana».

La vasca corta è solo di passaggio verso Fukuoka, dove difenderà in estate il titolo mondiale?

«No, anche questo mondiale in corta è un obiettivo. Voglio cercare di scrollarmi di dosso i pensieri non positivi di questa prima parte di stagione. Dal 19 dicembre si penserà poi agli altri Mondiali».

Dietro di lei sta crescendo pure Simone Cerasuolo.

«Mi fa molto piacere. La competizione interna ha sempre portato a grandi cose. Se avesse bisogno di un consiglio, io ci sono».

Questa unione di squadra

all'interno del gruppo è il segreto della «Nazionale italiana di nuoto più forte di sempre»?

«La cosa bella è che siamo tutti molto amici. Sono contento di contribuire a questa crescita della Nazionale italiana».

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