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Non è sua la frase simbolo dei bianconeri

Quelle parole furono prese in "prestito" da un coach di football americano

Non è sua la frase simbolo dei bianconeri

Ci sono parole, frasi, slogan che fanno il giro del mondo e quando tornano alla stazione di partenza vengono smascherate, demolite. Sono aforismi attribuiti a persone che poi risulta mai abbiamo pronunciato quelle parole. Per esempio la frase «L'importante non è vincere ma partecipare» è stata per anni riferita al barone Pierre De Coubertin, il cui vero cognome era comunque Pierre de Frédy, barone di Coubertin, che la pronunciò al termine di un banchetto ai Giochi di Londra, il 24 luglio del 1908 alle Grafton Galleries e riprendeva le parole che qualche giorno prima facevano parte di un sermone di Ethelbert Talbot, vescovo anglicano della diocesi di Bethlehem, nella Pennsylvania centrale. Il vescovo era stato chiamato a parlare a 247 vescovi di ogni parte del mondo e nella cattedrale di St.Paul, rivolgendosi anche ad alcuni funzionari e dirigenti dei Giochi Olimpici, fece quella dichiarazione. Si scoprì dopo, che lo steso prelato aveva rubato un aforisma di un filosofo greco.

Giampiero Boniperti, su suggerimento di uno suo collaboratore, fece propria la famosa frase: «Non è importante vincere, è l'unica cosa che conta», che diventò la didascalia alle imprese calcistiche della Juventus, una specie di timbro di fabbrica. Anche in quel caso si venne a sapere che le parole, riprese anche da Vince Lombardi, allenatore di football americano, erano state pronunciate «Winning isn't everything, it's the only thing» nel 1950 da Henry Russell Red Sanders, coach dell'UCLA, University of California Los Angeles, che si rivolse così ai suoi giocatori di football americano, al termine di una seduta di allenamento al California Polytechnic State University. Ovviamente lo spirito di quelle parole è rimasto immutato anche nel calcio, lo stesso Boniperti non ha mai detto di essere stato lui il creativo e creatore dello slogan, così come la storia che abbia barattato i primi denari del suo contratto con la Juventus, prelevando mucche gravide dalla tenuta degli Agnelli, fa parte di una leggenda mai verificata e confermata.

Ma tutto rientra nel repertorio di aforismi dei quali non è sempre facile o elementare ritrovare l'origine. A proposito di elementare, la frase Elementare Watson non è mai stata pronunciata da Sherlock Holmes soprattutto perché Conan Doyle non l'ha mai scritta o forse l'equivoco è scaturito da un passaggio de Il caso dell'uomo deforme nel quale Watson risponde a Holmes: «Semplice» e Holmes replica: «Elementare!»

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