Il cammino della Roma riparte in trasferta a Torino, unico luogo (ma giocava allo Stadium della Juve e non come oggi sul campo dei granata) dove ha perso nella passata stagione lontano dall'Olimpico. Quella partorita dal mercato appena concluso è una squadra con 12 volti nuovi e a trazione anteriore. A livello difensivo sarà però difficile ripetere l'exploit del torneo 2017/18 (Roma seconda per numero di gol subiti) anche perchè in porta non c'è più Alisson, 18 clean sheet, praticamente la metà delle gare di A. Rosa larga, comunque, per Di Francesco - 28 giocatori in rosa con Gonalons che però farà le valigie direzione Spagna entro la fine di agosto - che dopo le perplessità sul suo conto alla vigilia della passata stagione, oggi vanta un grande credito da parte dei tifosi anche grazie alla semifinale di Champions guadagnata ad aprile. «Differenze rispetto alla partenza dell'anno scorso ce ne sono di sicuro: è cresciuta l'idea, la consapevolezza - così il tecnico giallorosso -. Vogliamo partire benissimo, tra l'altro in una trasferta insidiosa e contro un allenatore che sa preparare queste sfide in modo meticolosissimo». Dei nuovi esordiranno probabilmente il portiere Olsen e il «Flaco» Pastore, tornato in Italia dopo 7 anni e l'esperienza al Psg.
La fine del mercato del Toro è stata scoppiettante: l'accoppiata Soriano-Zaza ha fatto contento Mazzarri e il presidente Cairo è riuscito a trattenere i suoi elementi richiestissimi da altri club. L'obiettivo dei granata è essere tra le squadre che lottano per un posto in Europa League. «Sarebbe stato giusto che in questo weekend non scendesse in campo nessuno - sottolinea l'allenatore granata -.
Ho tanti giocatori, il mercato resta aperto in alcuni Paesi, se tutti accetteranno le scelte che faremo, si può comunque fare bene. Zaza? Prima di parlare dei nuovi voglio allenarli». Izzo e Meité gli unici acquisti che dovrebbero partire titolari.
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