La "Cattedrale" di Popoulos dovrebbe essere la nuova casa di Inter e Milan. Il condizionale, però, soprattutto in questa fase è d'obbligo visto che le due società hanno deciso di prendersi una pausa di riflessione dopo le polemiche di questi mesi con il Comune di Milano e non solo. Il progetto sul "nuovo Meazza" resta dunque in standby e spuntano tre alternative su dove potrebbe sorgere il nuovo impiantoo: dall'ex area Falck a Sesto San Giovanni, passando per Segrate fino ad arrivare a San Donato Milanese. Milan e Inter sono da sempre unite in questo progetto ma i tentennamenti di Palazzo Marino hanno per ora fermato tutto. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, da novembre, infatti, ovvero da quando è stata dichiarata la pubblica utilità del San Siro bis, non ci sono stati passi in avanti. Il sindaco Giuseppe Sala ha ripetuto in più di una circostanza che il dibattito pubblico si farà, ma che una decisione è stata comunque già presa.
I problemi del nuovo San Siro
Inter e Milan dovranno lavorare duramente per poter costruire la nuova casa che li ospiterà. Tra l'atteggiamento del Comune, i ricorsi al Tar con raccolta di firme e referendum in merito la realizzazione del nuovo impianto sta andando a rilento con i due club che uniti hanno in mente tante altre alternative su dove far sorgere la "Cattedrale". Tre le aree individuate da rossonerazzurri e tutte e tre fuori dai confini del Comune di Milano ma servite dalla metropolitana. MilanoSesto l’ex area Falk di Sesto San Giovanni sembra quella più accreditata ma anche le zone di Segrate e San Donato stuzzicano le fantasie dei due club meneghini. Inter e Milan vorrebbero costruire ancora nella zona di San Siro anche perché il piano B metterebbe ancora in moto la macchina istituzionale visto che servirebbe nel caso ripartire da zero con tutto l'iter amministrativo.
In questi mesi i due club non si sono dovuti scontrare solo con le perplessità di Palazzo Marino, ma anche con le proteste ambientaliste. "Visto che è tutto bloccato tra ricorsi e referendum, non sarebbe male fare il dibattito pubblico, però capisco anche che la pazienza delle società rischia di esaurirsi. La mia unica paura è restare con il cerino in mano e il cerino si chiama San Siro.
Se le società dovessero andare da un’altra parte sarebbe un grande problema", le parole del sindaco Giuseppe Sala preoccupato dal fatto che il Meazza venga poi dimenticato nonosatnte i costi di gestione dell'impianto che si aggirano tra i 5 e i 10 milioni di euro all’anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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