Orgoglio Malagò. “Il mio ciclo al Coni non è finito”

Il bilancio del presidente del Coni

Orgoglio Malagò. “Il mio ciclo al Coni non è finito”
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Quaranta medaglie come a Tokyo, ma con due d'oro e tre d'argento in più. I Giochi di Parigi si sono conclusi con cifre da record per la spedizione italiana. Giovanni Malagò dà un 8 e mezzo all'Olimpiade azzurra tracciando anche un bilancio nella conferenza stampa conclusiva a Casa Italia. «Tutte le medaglie che abbiamo vinto così Malagò - erano inaspettate e non scontate. Sicuramente è stata l'Olimpiade delle donne, che nelle medaglie d'oro sono state 26 contro 5 uomini».

Per il capo dello sport italiano è stata una «grande edizione sotto tanti punti di vista, anche se c'è stata qualche polemica, come in ogni Olimpiade». Malagò elenca poi dei numeri e fa un'analisi dei risultati: «Siamo passati da 67 a 79 atleti in finale, nei primi 8 posti. Abbiamo vinto la stranissima classifica dei quarti posti, sono stati 20: stiamo pensando al modo giusto per celebrare questi piazzamenti, senza dimenticare che chi arriva quarto entra nel club olimpico. E non dimentichiamo i 27 quinti posti: questo fa capire quanto sia stata qualitativa questa spedizione». E poi, il numero uno del Comitato Olimpico italiano aggiunge: «Complessivamente i medagliati sono 80: una cosa di cui sono molto orgoglioso, anche perché siamo un Paese chiaramente multidisciplinare, forse come nessuno al mondo. Quando il nostro medagliere era meno ricco, alcune discipline incidevano molto: penso per esempio alla scherma e al tiro, mentre oggi 20 sport sono andati a medaglia». L'ultima disciplina è stata la pallavolo femminile: era da Atene 2004 che l'Italia non trionfava negli sport di squadra. «Abbiamo sfatato il tabù di non aver vinto una medaglia con la pallanuoto donne, ma questa è la sesta medaglia degli sport di squadra dal 1896».

E su Paltrinieri: «È diventato l'italiano più medagliato di sempre nel nuoto ai Giochi, la scelta di averlo come portabandiera è doverosa per quello che ha fatto, sta facendo e che sono convinto farà».

Infine sul ministro Abodi: «Mio ciclo finito? Fuori luogo sottolineare questo a 5 giorni dalla fine dei Giochi. E l'eventuale decisione di non cambiare la norma (non più di tre mandati per il presidente del Coni, ndc) va contro il consenso del mondo dello sport».

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