Pure «devastata» dai casi De Rossi e Osvaldo, ieri comunque in campo, la Roma di Zeman opera una grande rimonta a Genova: dopo il blackout dei primi 15 minuti, nei quali Kucka e Jankovic (già in gol l'anno scorso) mettono sotto i giallorossi, Totti e lo stesso Osvaldo - doppietta per lui - siglano il sorpasso. Alla fine arriva anche il poker di Lamela. Per il capitano 217° gol in A (superati Altafini e Meazza), nona rete segnata in carriera a Frey e prima vittoria a Marassi con il Genoa; per l'italo-argentino 5 gol in 4 partite in risposta alle critiche di Zeman. «L'allenatore ha piena libertà delle sue scelte tecniche, e se ritiene di educare i giocatori - la difesa del dg Baldini -. Zeman non vede De Rossi centrale? Si può sempre cambiare idea, solo gli stupidi non lo fanno».
Sugli altri campi fioccano le polemiche contro gli arbitri. La più arrabbiata è la Fiorentina, secondo la quale l'intervento di Jokic su Roncaglia era da rigore. «Non mi è piaciuto l'arbitraggio di Guida - così il ds Pradè -. Non siamo stati tutelati, l'episodio fa la differenza. Non abbiamo i punti che meritavamo dall'inizio della stagione». Più diplomatico Montella: «In campo ci sono sei arbitri e vedo poca collaborazione». Recrimina anche la Samp, piegata dalla doppietta di Amauri: il portiere Romero espulso per il fallo da rigore su Biabiany, ma non il collega del Parma Mirante, a sua volta reo di aver atterrato Eder. «È la terza partita che finiamo in 10 e tutte e tre le volte sarebbe potuta finire in dieci contro dieci - così Ferrara -. Non sono io a dover giudicare Peruzzo, lo farà Braschi». Protesta il Bologna, battuto a Cagliari, per un gol «fantasma» di Gilardino (palla sul palo e poi forse oltre la linea di porta).
Osvaldo, nuova risposta a Zeman: due gol
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