Doping, superfici, stagione infinita. Il Master è il torneo della "liberazione"

Gli otto big stanchi al gran finale. E Federer chiede più controlli

Roger Federer in uno scambio dei quarti di finale contro Tsonga
Roger Federer in uno scambio dei quarti di finale contro Tsonga

Sì, c'è anche il Masters. O meglio quello che una volta si chiamava così ed invece ora figura più semplicemente come Atp Finals, l'ultimo faticoso respiro del tennis dopo una lunga - lunghissima - stagione. Sì, insomma, non è facile partire, a Londra, parlando solo di sport, però siccome ci sono in campo gli otto migliori del circuito, bisogna colpire la prossima pallina. Anche quando è la più pesante. E quindi: ci sono i due gironi, intitolati a Stan Smith (con Djokovic, Federer, Nishikori e Berdych) e a Ilie Nastase (quello più duro con Murray, Wawrinka, Nadal e Ferrer). E ci sono anche due italiani, Fabio Fognini e Simone Bolelli, che apriranno il programma oggi nel doppio contro John Peers-Jamie Murray (ovvero il fratello di). Eppoi appunto c'è tutto il resto, perché se è vero che Djokovic vuole chiudere la stagione con l'ennesimo successo (il conto è 78 vittorie e 5 sconfitte), è altrettanto reale il fatto che alla vigilia si sia parlato di tutto. Tranne che delle Finali.Per esempio di doping, discussione che ha messo a confronto Nole e Nadal con Federer. Per i primi due il tennis è uno sport molto controllato, per Roger invece i prelievi sono troppo pochi e i sospetti invece molti: «Nel corso dell'anno mi avranno chiamato sì e no cinque volte. E mi stupisce un po' che, uscito dal campo dopo la finale degli Us Open, nessuno mi abbia chiesto di fare l'antidoping». Dubbi, così come in dubbio è stata messa la tradizione del torneo che si gioca sempre sul sintetico. Così Murray ad esempio si è allenato sul rosso per arrivare pronto alla finale di Davis contro il Belgio e ha detto che avrebbe preferito un Masters sulla terra. Nadal (ovviamente) gli ha fatto eco («si potrebbe cambiare superficie ogni tanto») e Djokovic ha concluso: «Magari anche sede, e più spesso».

Però poi alla fine da oggi si gioca per il Titolo dell' Anno, e come ha chiosato Murray tutto va bene. «Fino a qui, almeno...».Oggi (tv Sky Sport 2). Ore 13 Fognini-Bolelli c J.Murray-Peers; h 15 Djokovic-Nishikori; h 19 Bopanna-Mergea c. M.Bryan-B.Bryan; h 21 Federer-Berdych.

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