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"Pecco che cade? Non è un ragioniere. Corre sempre per arrivare primo"

Il ds della Ducati Corse: "Bagnaia sa di essere il più veloce". E su Bezzecchi: "Bella sorpresa, Marco in testa fa bene al campionato"

"Pecco che cade? Non è un ragioniere. Corre sempre per arrivare primo"

Obiettivo non sbagliare. La Ducati riparte da Jerez, per riprendersi la testa del Mondiale. Senza le due cadute del campione del mondo in carica Pecco Bagnaia, forse il Mondiale sarebbe stato addirittura noioso tanta la superiorità della moto che si conferma la più performante in griglia. Invece la Rossa ufficiale si trova a rincorrere. Un inizio di stagione sicuramente diverso dalle aspettative con Pecco secondo a 11 punti dal compagno di marca Marco Bezzecchi, rivelazione di questa stagione e talento della Mooney VR46, e Enea Bastianini a zero punti dopo l'incidente nella Sprint in Portogallo, prima gara dell'anno. Ne abbiamo parlato con Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse.

Qual è il bilancio di queste prime gare?

«È un inizio di stagione comunque positivo perché abbiamo centrato due vittorie alla domenica con Bagnaia e Bezzecchi e un ottimo secondo posto di Luca Marini negli Stati Uniti. Bruciano i 45 punti persi da Pecco in Argentina quando era secondo e soprattutto in America quando era in testa. Fortunatamente però la classifica è rimasta corta per cui non dobbiamo preoccuparci. Potevamo avere un margine importante, invece ci sono 11 punti da recuperare per la leadership».

Come spiega le due cadute di Bagnaia?

«In Argentina le condizioni erano precarie per tutti. Stava piovendo e a quelle velocità l'errore è sempre possibile. Austin è diverso. Pecco stava spingendo per costruire un margine su Rins e in quella curva forse è entrato un po' più forte del solito. I piloti sono sempre al limite e in Texas ci sono state tante cadute in gara».

La pole e la vittoria della Sprint ad Austin faceva presagire un weekend perfetto.

«Pecco ha dimostrato di interpretare al meglio la nostra moto 2023, che è addirittura migliore della 2022 con cui ha vinto il mondiale. Ad Austin ha stracciato il record della pista, ha vinto al sabato in modo perentorio. È chiaro che questa sicurezza può portare a cercare quel qualcosa in più».

C'è troppa pressione su Pecco?

«Come abbiamo visto nel 2022, per vincere occorre buttare il cuore dopo l'ostacolo. Facendo il ragioniere Pecco non avrebbe mai recuperato il distacco di 91 punti che c'erano in Germania. Pecco ha dimostrato di essere il pilota più veloce al momento, ma è chiaro che occorre imparare ad accontentarsi anche di un secondo posto quando non è possibile vincere».

Un campionato iniziato zoppo con Bastianini costretto a saltare le prime tre gare.

«Purtroppo Enea è stato coinvolto in un incidente non per colpa sua che gli è costato la fattura della scapola destra. Questo stop forzato è molto pesante per un pilota che aspirava a lottare per il titolo. Fortunatamente guardando alla classifica, il campionato non è del tutto compromesso, considerando anche le Sprint al sabato, per cui credo abbia delle buone possibilità».

Si aspettava Bezzecchi in testa?

«Sicuramente no, anche se già l'anno scorso Marco aveva fatto vedere delle ottime cose. Si è meritato la vittoria in Argentina ed è stato bravo a portare a casa i punti anche ad Austin. Marco in testa al campionato è una sorpresa e fa bene al campionato. È molto amato e piace al pubblico per la sua simpatia».

Come sarà tornare al Mugello da campioni del mondo?

«Il Gran Premio d'Italia a giugno (11) sarà speciale. I nostri tifosi hanno spinto molto per il ritorno della tribuna Ducati al Correntaio per cui si farà.

Così come saremo presenti al pre-event a Milano mercoledì prima della gara».

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