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Pennetta regina di California, batte la Radwanska dimezzata

La tennista brindisina batte la polacca Radwanska, dimezzata per un infortunio. Ma Flavia merita il torneo. Prima della finale piegate Sharapova e Na Li

Pennetta regina di California, batte la Radwanska dimezzata

Flavia Pennetta ha conquistato ieri a Indian Wells il successo più prestigioso di un'italiana quattro anni dopo la vittoria di Francesca Schiavone al Roland Garros. In poco più d'una ora ha sconfitto una malconcia Agnieszka Radwanska per 6-4 6-1 portando a casa un assegno da un milione di dollari. Con questo successo la pugliese ha vinto il decimo torneo della sua brillante carriera e guadagnato la dodicesima posizione nel ranking mondiale. E pensare che un anno fa vegeteva oltre il centocinquantesimo posto.
Ci vuole un carattere di ferro per passare in pochi mesi da essere n. 158 al mondo soltanto a maggio dell'anno scorso e dall'idea di abbandonare il tennis dopo l'operazione al polso alla conquista di questo torneo che vale poco meno di uno slam. Al termine del match l'abbraccio con Fabio Fognini ha sancito pubblicamente un sodalizio non solo tennistico. In fondo entrambi erano single fino a qualche tempo fa.

L'avvio di Flavia è stato formidabile con il primo set portato a casa in 37' mantenendo sempre il servizio e strappandolo per due volte alla rivale nel quinto e nel settimo game: da 2-2 a 6-2. Un rullo compressore testimoniato dalle statistiche: più vincenti (9 a 7), tanti errori in meno (11 a 18). Il set successivo s'è dipanato in modo ancora più facile per i problemi al ginocchio sinistro della polacca, incapace di muoversi come avrebbe voluto. Che qualcosa non funzionasse s'è capito alla fine del primo game quando la Radwanska s'è fatta medicare a lungo dalla fisioterapista con risultati praticamente nulli. Ancora più evidente i numeri complessivi a favore dell'azzurra capace di mettere a segno 20 punti più dell'avversaria (65 a 45).

L'handicap della Radwanska (numero 3) non toglie nulla allo straordinario torneo della Pennetta che è apparsa più solida e forte di sempre nei momenti più delicati, come è stato nei quarti con la Stephens in un terzo set martoriato dal vento. Flavia ha dominato il torneo californiano, battendo due delle tre migliori giocatrici al mondo (la Na-Li in semifinale e la per quando acciaccata polacca in finale) e la Sharapova. Il suo primo pensiero, durante la premiazione, è andato alla rivale in lacrime, quasi incapace di parlare: «Mi spiace che Agnieszka non abbia potuto esprimere il suo miglior tennis, le auguro di recuperare al meglio. Ma questo è il mio giorno, il mio momento. Sono felicissima. Ringrazio tutti quanti (e qui fa il nome di Fognini che scuote la testa, ndr) mi sono stati vicini in questi mesi e hanno fatto le ore piccole per seguirmi a Indian Wells».

Immediate le congratulazioni del presidente della Federtennis Binaghi («Immagino quanti siano emozionati i suoi genitori») e del numero uno del Coni, Giovanni Malagò: «Flavia aveva occhi di tigre, non poteva che vincere».
E adesso? Niente è vietato a questa ragazza dai modi gentili e dal carattere straordinario che partirà come outsider di lusso negli slam.

Qualche volta i sogni diventano realtà.

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