nostro inviato ad Appiano G.
«Ho aiutato l'Inter a pensare positivo». Ecco la ricetta di Stefano Pioli che fa rima con mentalità vincente. Quella che ha portato sette successi di fila in campionato e dato la possibilità di presentarsi alla sfida di domani contro la Juventus con una consapevolezza nei propri mezzi che mancava da anni. Si percepisce nell'aria, l'ambiente crede nell'impresa e anche mediaticamente si sta preparando il terreno. «Non mi accontento del pareggio, voglio vincere», rilancia l'allenatore nerazzurro che ha nella Signora un vero e proprio tabù. Tredici volte l'ha sfidata dalla panchina, zero vittorie. Ma la spiegazione è una battuta bella quanto efficace: «Non l'ho mai sconfitta perché non ho mai allenato l'Inter...». Lo dice lui un tifoso interista diventato grande alla Juve: «È stata una palestra». Soprattutto la Signora è il passato che non l'ha mai cercato per fare l'allenatore. E quel passato è convinto che adesso abbia la squadra giusta per batterlo e non solo perché Icardi e compagni hanno già vinto all'andata contro la capolista, anche se in panchina non c'era Pioli. Che però non difetta di intelligenza e anche lui non dimentica l'unica partita della gestione De Boer da ricordare: «Dovremo avere lo stesso atteggiamento». Quattro mesi dopo Pioli e Allegri hanno rivoluzionato quelle due squadre. L'allenatore nerazzurro ha stupito per come ha preso in mano la situazione, per come non si è fatto travolgere dalla centrifuga Inter: «È la mia grande occasione. Mi sono sentito subito al posto giusto e nel momento giusto, al servizio in un grande club e in una squadra dal potenziale notevole».
Trova una Juventus che negli ultimi quindici giorni è stata ribaltata nel modulo. «Danno meno punti di riferimento», analizza Pioli che però insiste: «Siamo tra le poche squadre che possono far male ai bianconeri». Entra nella sfida, la sua Inter va sulle ali, la nuova Juve corre sulle fasce: «Credo che cercheranno di sfondare centralmente, ma sicuramente sugli esterni si formeranno delle coppie e chi avrà la meglio in questi duelli avrà buone possibilità di vincere».
Come nella gara d'andata l'Inter arriva all'appuntamento reduce da una sconfitta in coppa. Allora fu clamorosa quella in Europa League contro l'Hapoel Beer Sheva, adesso fa male quella che è costata l'eliminazione in coppa Italia contro la Lazio. «È stata una lezione che ci servirà. Se non giochiamo in un certo modo diventa dura. Abbiamo perso lucidità e distanze. Ma abbiamo dimostrato di essere vivi». Partita che potrebbe avere anche conseguenze disciplinari per i cori razzisti indirizzati a Lukaku. È a rischio la chiusura del secondo anello verde per le gare contro Empoli e Roma.
Comunque tornando al campo, uscire malamente dalla competizione in cui si avevano le maggiori chance di vittoria ha lasciato dubbi (Ansaldi e Miranda) e Pioli ha più di qualche responsabilità. Errori da non ripetere allo Juventus Stadium perché se Immobile e compagni hanno graziato a più riprese Handanovic, difficile che Higuain e soci facciano lo stesso. E la squadra di Allegri parte sempre forte: «Dovremo essere pronti. E se loro segnano di più nei primi 20', nessuno fa meglio di noi nell'ultimo quarto d'ora». L'Inter non finisce mai è l'altro avviso alla Signora.
I nerazzurri si presentano così all'esame di maturità: con Pioli hanno fatto 25 punti in dieci giornate, quattro in più della Juve che deve recuperare la gara con il Crotone. Quindi con lui l'Inter ha quanto meno tenuto il passo della capolista e «adesso capiremo quale è la distanza reale da loro». E se non è ancora una sfida scudetto «ma presto lo sarà», può comunque cambiare la storia di questo campionato «anche se non sarà decisiva per nessuna delle due squadre. Vale tre punti, ma anche qualcosa di più. Non a caso si chiama derby d'Italia». Per l'occasione ci sarà anche Steven Zhang che torna in Italia domani mattina.
A proposito in Cina continua la ricerca di sponsor per aumentare i ricavi e sistemare il bilancio. Intanto c'è da far tornare i conti in campo e la Juventus è l'occasione migliore. Sarà Higuain contro Icardi, ma Pioli non ha dubbi. «Scelgo Mauro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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