Il Pm dell’inchiesta: «Qui ci vuole un’amnistia»

Il Pm dell’inchiesta: «Qui ci vuole un’amnistia»

La vicenda calcioscommesse non è ancora affatto vicina alla sua conclusione. Fra i protagonisti vi sono presenti molti volti noti del calcio e giocatori ancora in attività. Ieri il Pm di Cremona Roberto Di Martino ha parlato con Sky delle sue speranze: «Sarebbe auspicabile a mio avviso un provvedimento simile ad una amnistia, qualcosa per poter ripartire da zero senza far male a nessuno. Serve una moralizzazione per reprimere queste vicende».
La presa di posizione, singolare, del magistrato che conduce l’inchiesta «Last bet», che ha portato in carcere 17 persone (tutte rilasciate), dovrebbe riguardare almeno la giustizia sportiva. «I segnali sono di un quadro abbastanza vasto e non solo in Europa. Anzi, se andiamo in posti esotici è ancora peggio, lì i risultati si possono controllare ancora meno. Qui se non altro la gente segue e si rende conto, può criticare accorgersi di più di cose che non vanno. In posti più lontani o nell’Est europeo è più difficile»
L’amnistia da parte della giustizia sportiva sarebbe inveceauspicabile perché è evidente che i personaggi del calcio coinvolti - almeno per omessa denuncia - e quindi punibili in base alle norme che regolano lo sport, sonodavvero tanti.
Intanto domani iniziano le audizioni da parte della procura federale sul secondo filone dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha stabilito un calendario di appuntamenti dal 29 febbraio al 15 marzo, che potrà essere integrato in base all'attività portata avanti nel corso delle audizioni.

Ad aprire la sfilata davanti al procuratore della Figc saranno il calciatore dell'Atalanta Cristiano Doni e Filippo Carobbio (Spezia). Il 1° marzo toccherà ad Antonio Benfenati (non tesserato), gestore di uno stabilimento balneare in Romagna.

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