Pogba non basta ai Galletti... serve Griezmann

De Biasi e l'Albania vicini all'impresa gelati dal bomber dell'Atletico all'89'. Payet raddoppia

Pogba non basta ai Galletti... serve Griezmann

Brutta, spenta, timida, fortunata e vincente ma soprattutto qualificata per gli ottavi. La Francia come contro la Romania, evita la figuraccia solo all'ultimo istante grazie a Griezmann, una delle stelle più attese che aveva mestamente osservato dalla panchina per oltre un'ora i suoi compagni sbattere a ripetizione contro l'ottima difesa organizzata da De Biasi. Deschamps, dovrà però capire cosa ancora non funziona, perché dopo un debutto insipido contro la Romania, cambia tutto, ma dalla serata marsigliese può salvare solo il colpo di testa di Griezmann e il lampo di Payet nel recupero che sigilla la vittoria. Lasciar fuori Pogba e Griezmann, passando dal suo abituale 4-3-3 a un 4-2-3-1 non è servito. Anzi. Solo con i due in campo, la Francia è riuscita ad aver la meglio di un'Albania generosa e sfortunata.

Nel primo tempo i galletti sbattono continuamente contro il muro costruito mattone su mattone dal paziente De Biasi anche perché Giroud non riesce a capitalizzare le due uniche occasioni che Payet (4' e 36') calibra alla perfezione per la sua testa. L'Albania aspetta, saggiamente e senza scoprirsi. Per mezz'ora si limita a contenere, ma appena capisce che la Francia, nonostante le 4 teste messe là davanti, non è un mostro invincibile, rende coraggio. E quando i ragazzi di De Biasi hanno la palla tra i piedi si vede che sanno trattarla bene. Come contro la Romania, il punto debole della difesa francese è la corsia sinistra, dove Patrice Evra sembra pagare, a caro prezzo, le fatiche di una stagione lunga e di rincorsa. Al 40' dalle sue parti si fa largo Hysaj che lascia partire un cross teso e pericoloso su cui Sadiku è in ritardo, ma solo di pochi istanti. Ancora più grave lo svarione del 44' quando affossa Lila al limite e regala all'Albania una punizione dal limite che Memushaj manda di poco alta sopra la traversa.

Né i fischi del Vélodrome, all'intervallo, né l'ingresso di Pogba, al posto di un Martial inconcludente, cambiano lo scenario. A dire il vero due scintille ci sono: Coman sfiora il palo di testa sul cross di Giroud (1' st) e Pogba manca il tap-in vincente sull'ennesima intuizione di Payet (9' st). Poco, pochissimo per una squadra che si scopre fragile contro le prime due avversarie del girone, quando doveva essere la grande favorita dell'Europeo. Memushaj fa tremare ancora il Vélodrome, e tutto il resto della Francia, quando colpisce il palo (7'st) con un pallone sporcato da Sagna. Anche Giroud ne centra uno (24'st), ovviamente di testa sull'unica occasione creata da Evra sulla sua corsia.

È il primo segnale di debolezza di un'Albania generosa che col passare dei minuti prima si spegne e poi si accartoccia. Deschamps può sorridere: peggio di così non si può fare, e nelle grandi competizioni non è importante come si inizia, ma come si arriva in fondo.

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