La pole diventa comica E la F1 si fa ridere dietro

Auto ferme ai box negli ultimi 5'. Un disastro le qualifiche a eliminazione Seb: «Sono una m...» E sulla Rossa: «Credevo meglio». Mercedes da paura

di Benny Casadei LucchiComunque sia andata causa fuso orario la gara al via stamane, ora italiana, il trionfatore assoluto del Gp d'Australia è il tipo che ieri, al termine delle qualifiche più assurde che pistone ricordi, ha sbandierato la fine della sessione, sventolando verso macchine che non c'erano e piloti che non c'erano. Per dire: le particelle di sodio che sguazzano nell'acqua della nota pubblicità domandando «c'è nessuno?» avevano più compagnia del povero sbandieratore. Per la gloriosa bandiera a scacchi deve essere stato il momento più basso nella sua secolare storia. A Melbourne, l'automobilismo ha toccato il fondo. E la cosa incredibile, ora che tutti, proprio tutti gridano allo scandalo, è che solo pochi minuti prima, in Q2, c'era ancora chi applaudiva alla scellerata novità delle qualifiche ad eliminazione (fuori un pilota ogni 90'' e sfida finale a due per la pole). Sfida che non c'è stata, perché a inizio Q3 Hamilton ha fatto il tempone, Rosberg ha incassato e le due Ferrari e gli altri giunti alla fase finale (brave le due Toro Rosso) hanno risparmiato gomme restandosene buoni buoni ai box.«C'è nessuno?» No, nessuno. Dunque, per cinque minuti, nel momento clou della caccia alla pole, pista miseramente vuota. Lo sport più pubblicitario del mondo senza auto zeppe di marchi da far vedere al mondo. Lo sport più veloce del mondo rimasto parcheggiato davanti al mondo. Lo sport più in difficoltà del mondo per calo di audience e spettatori senza niente da far vedere a audience e spettatori. Poi succede che tra i primi a parlare arrivi Kimi Raikkonen e che dica «cosa ne penso di quanto successo? Ma interessa a qualcuno?» e vien da pensare che questo sport meriti l'implosione. Meno male che Seb Vettel, terzo tempo a 8 decimi dalla pole, si è presentato quest'anno in versione celodurista. Avanti così, sarà leader della F1 se non in classifica, nell'autorevolezza. Bravo Seb, che a domanda sulla prestazione della Ferrari ha ribattuto «speravo di essere più vicino alle Mercedes...». Bravo Seb che a domanda sulle nuove qualifiche ha ringhiato «sono una merda». Concetto a cui si è accodato in fretta e furia anche Ecclestone in versione acrobata che quelle stesse qualifiche di emme aveva fortemente voluto. Fatto sta, i capi team che le avevano approvate in quanto succubi del boss inglese (un po' meno succube la Ferrari con Arrivabene che aveva detto prima sì e poi no) hanno convocato prima del via (nella notte italiana) mega vertice per tornare al format del passato. Ma occhio, hanno fantasia ipertrofica e si sa mai. Forse, però, l'arrivo (non confermato) di Marchionne (che la pole a eliminazione proprio non la voleva) aiuterà a disinnescare eventuali fantasiose alternative.

Anche se il Sergione di Maranello viene per star vicino alla sua Rossa. Che è cresciuta. Ma non abbastanza se i tedeschi fanno lo stesso. Ieri pole di Hamilton in 1'23''837, nel 2015 pole di Hamilton in 1'26''327. Fate un po' voi...

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