L a tragedia sportiva di un'intera nazione si consuma nei tempi supplementari, già decisivi per i lusitani negli ottavi contro la Croazia. Il Portogallo compie la storica impresa, sfatando la tradizione negativa con i Bleus, per di più senza Cristiano Ronaldo, fuori dalla partita in un batter di ciglia. La Francia domina il match, ha quasi sempre il pallino del gioco, è sfortunata (vedi il legno di Gignac quasi sui titoli di coda dei tempi regolamentari) e trova di fronte un Rui Patricio in grande serata, a coronamento di un Europeo giocato ad altissimi livelli. Ma il cuore del Portogallo ha la meglio sugli avversari che, pure trascinati da uno stadio per tre quarti vestito di Bleus. In assenza della sua stella, che dopo il 90' raggiunge i compagni in panchina con una vistosa fasciatura, l'eroe diventa Ederzito Antonio Macedo Lopes, meglio noto come Eder, calciatore guineense naturalizzato portoghese, attaccante del Lilla. Qui aveva perso ad aprile la finale di Coppa di Lega contro il Psg, ieri sera si è preso una grandissima rivincita.
Eppure la serata era iniziata con la nuova maledizione dei Ronaldo contro la Francia: nel 1998 il fenomeno brasiliano giocò la finale del Mondiale transalpino dopo essere stato male a poche ore dalla sfida con i Bleus (ancora misteriose le cause del suo stato, forse legato allo stress per l'attesa riposta sul giocatore, reduce da un infortunio) senza lasciare il segno. Ieri sera è toccato al Cristiano portoghese, la cui partita di Parigi, esattamente nello stesso stadio, è durata in pratica otto minuti. Stavolta il problema è stato muscolare: nel contrasto ginocchio-coscia con Payet ha la peggio, si fa curare con lo spray e rientra dopo tre minuti. Ma in campo cammina, quasi zoppica e deve richiedere di nuovo l'intervento dei medici della nazionale lusitana. Niente da fare, al primo scatto Ronaldo è costretto ad arrendersi: si accascia a terra, piange a dirotto perchè sa che la sua finale europea (potrebbe essere l'ultima della carriera) è già finita, i compagni di squadra lo circondano per consolarlo e mentre esce dal terreno di gioco in barella dopo 25 minuti di gara i tifosi francesi, che prima lo avevano fischiato, lo applaudono. Nei supplementari seguirà la partita in piedi come un'ombra di Santos, quasi a spingere i compagni all'impresa.
Lo Stade de France è invaso dalle falene che disturbano pubblico e giocatori: vicino all'impianto di St.Denis c'è un canale e con il caldo e la forte umidità si è creato un proliferare di farfalle. Spalti gremiti per tre quarti di supporter francesi, che hanno una gran voglia di festeggiare qualcosa di importante.
Paradossalmente, senza Cr7, il Portogallo si sistema meglio a livello tattico. La partenza con il 4-1-3-2 aveva favorito le incursioni dei francesi, così Sissoko entra come nel burro e Griezmann sfrutta al meglio il passaggio di Payet, costringendo Rui Patricio al colpo di reni sulla zuccata precisa e velenosa. Quando Santos inserisce Quaresma per Ronaldo, il Portogallo torna al 4-1-4-1 che è più nelle sue corde.
La Francia riprende in pugno le operazioni nella ripresa, con la crescita di Pogba e l'apporto di Coman (sostituto di un Payet in ombra). Due gli assist dell'ex juventino che Griezmann e Giroud non sfruttano, ma anche una serie di incursioni sulla fascia. Gli ingressi di Joao Moutinho ed Eder danno beneficio ai portoghesi, Nani e Quaresma fanno finalmente scaldare i guantoni di Lloris con Rui Patricio che blinda ancora la porta mentre il palo di Gignac nel recupero (legge del contrappasso per i gol segnati dai galletti oltre il 90' nella prima fase) manda le due squadre ai supplementari.
Le
occasioni migliori dell'extra-time sono portoghesi fino al bellissimo gol del non ancora 29enne Eder che manda il Portogallo in paradiso, ammutolisce il pubblico dello Stade de France e getta nello sconforto una nazione intera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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