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Prandelli e Balo, solito destino: perdente

Per loro due il tempo si è fermato al 24 giugno. Natal, intervallo di Italia-Uruguay. Nello spogliatoio va in scena il diverbio tra Mario Balotelli e Cesare Prandelli. L'inizio della fine per l'avventura azzurra. Super Mario dalla bufera si smarca con il colpo che gli riesce meglio, il tweet: «Ho la coscienza a posto. I “negri” non mi avrebbero mai scaricato così». Prandelli, invece, sceglie il microfono: le dimissioni sono in diretta tv mondiale, con tanto di accuse a chi gli ha rinfacciato lo stipendio d'oro. Il destino è segnato per entrambi, si va all'estero. Dove l'ex ct addirittura si sistema appena dieci giorni dopo lo choc brasiliano vola nel Bosforo, a Istanbul dal Galatasaray. Balotelli ci mette un po' di più a cambiare aria, si gode le vacanze, raggiunge in tourneé il Milan dove strizza l'occhio al Liverpool con cui firma dopo ferragosto. Entrambi monetizzano nonostante il clamoroso flop mondiale: 4 milioni di motivi (euro) e stesso identico assegno.

L'accoglienza come sembra il preludio di un riscatto già scritto. Ma dopo un mese di partite ufficiali, la macchina del tempo li ha rispediti a Natal. Prandelli contestato per il poker rimediato mercoledì dall'Arsenal: Champions compromessa anche per il pareggio in casa con l'Anderlecht all'esordio. Fischi e titoli senza sconti al rientro in Turchia. “Carneficina”, un eloquente titolo. E pure il campionato è una litania di critiche. Anche l'effetto Balotelli si esaurisce sempre sulle note della musichetta tanto cara a Galliani, nella sconfitta del Liverpool a Basilea. E fa niente che solo quindici giorni fa, Super Mario segnava il suo primo gol in maglia Reds contro il Ludogorets, esaltato anche da capitan Gerrard. Però in Premier è ancora a secco e la squadra già lontanissima dal Chelsea capolista.

Come in Brasile è tutta colpa di Mario e di Cesare. Balo paga dentro e fuori dal campo anche per quella malsana capacità di fomentare polemiche. Ad esempio quel tweet goliardico (l'ultimo fino a ieri) per il 5-3 del Leicester al Manchester United gli ha catapultato insulti anche razzisti nel giro di un nano secondo. Ora deve fare i conti con la critica sprezzante di un pezzo di storia reds. Graeme Souness ha definito «indecorosa» la prestazione dell'azzurro. Ovviamente i tabloid, da sempre poco teneri con lui, hanno preso la palla al balzo: «Non lo voleva nessuno», lapidario il Daily mail. «Lo abbiamo preso in saldo e la verità è un'altra: è un costoso rigorista, del quale non c'era bisogno», ha rincarato. Mentre il Daily star rivela che nell'allenamento di lunedì un tifoso avrebbe attaccato Balotelli. Insulti così pesanti (a sfondo sessuale) da interrompere l'allenamento e allontanare il pseudo supporter.

Fosse per i tifosi Balotelli potrebbe già fare le valigie: «Egoista e inutile, da vendere il

prima possibile». A Prandelli potrebbe non bastare il mea culpa, il suo futuro è in bilico anche perché l'uomo che l'ha voluto il 25 ottobre non si ricandiderà alle elezioni presidenziali. Doppio déjà vu pensando al Brasile.

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