La cucciola del nuoto fa un altro passo da grande. Arianna Castiglioni, diciassettenne di Busto Arsizio nata nel giorno di Ferragosto, vola ai Mondiali in vasca corta. Profilo basso, ma idee chiare per la ranista azzurra.
Un 2014 da incorniciare: titolo italiano, bronzo europeo e ora il mondiale in vasca corta...
«L'obiettivo era di entrare in nazionale e direi che ce l'ho fatta. Poi la sorpresa di Berlino. Speriamo sia solo l'inizio di una lunga carriera. Non voglio più fermarmi».
Sarà la sua prima volta in vasca corta a livello internazionale...
«Faccio fatica tra virata e subacquee. Comunque è un'esperienza che mi servirà in futuro».
È stata inserita tra le promesse olimpiche. Rio è il traguardo?
«Prima di tutto l'obiettivo sono i mondiali di Kazan l'anno prossimo, il sogno è di essere ai giochi brasiliani tra due anni».
Il premio qualificazione?
«Senza dubbio un tatuaggio. Perché i miei genitori l'unico che sono disposti a concedermi è quello con i cinque cerchi».
L'altro vezzo sono le unghie colorate...
«Non rappresentano un particolare stato d'animo o di forma. Quello che capita... Agli Europei avevo i capelli rosa e mi sono fatta le unghie dello stesso colore».
Si candida a estetista della nazionale?
«Tecnica da affinare, già a volte coloro le unghie delle compagne».
A proposito di rito delle matricole, a qualcuno ha dato fastidio, cosa ne pensa?
«Aiuta a fare gruppo».
È la più piccola e deve conciliare libri e nuoto. È così difficile?
«Ho dovuto cambiare scuola e adesso va decisamente meglio. Ma c'è stato un periodo difficile».
È vero che ha addirittura pensato di lasciare? L'Italia ha rischiato di perdere una ragazza da medaglia?
«Il diploma devo prenderlo... Ho avuto una crisi, ma dopo dieci giorni l'acqua mi mancava già. La realtà è che in Italia se vuoi fare una scuola che ti specializza non la puoi conciliare con uno sport agonistico. Molti prof non considerano lo sport».
Nel futuro c'è l'estero come qualche suo collega?
«Devo finire la scuola, magari dopo anche se sto bene a casa mia».
Anche perché il nuoto è sport di famiglia...
«Mio papà nuotava, mio fratello anche. Per quanto mi riguarda all'inizio non mi piaceva, ho iniziato a quattro anni... Facevo anche ginnastica ritmica e pallavolo».
Fuori dalla piscina?
«Molti film per rilassarmi la domenica nel giorno di riposo».
Il rimpianto è non aver visto il Colosseo. Faccia in fretta perché ci vogliono mettere un campo di calcio...
«Rilancio con una piscina per una gara evento».
L'attrazione sarebbe la rana atomica?
«Diciamo che come soprannome per ora me lo tengo, ma apro il sondaggio per trovare un altro. Accetto suggerimenti».
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