
La Ferrari del mare per ora è un sogno. Sappiamo solo che sarà qualcosa di mai visto prima, quasi una navicella spaziale come ha detto il presidente Elkann. Budget segreto, ovviamente, anche se gli esperti parlano di una decina di milioni di euro solo per il progetto. Il nome, Hypersail, è accattivante e ambizioso: fa tornare in mente la Hypercar che ha dominato nelle ultime tre stagioni a Le Mans. Andrà in mare nel 2026 e sarà un viaggio nel futuro, un monoscafo di 100 piedi. Una barca volante, costruita in Italia (il cantiere resta segreto) sotto la regia di Giovanni Soldini, il navigatore più famoso d'Italia. Progettata dal designer francese Guillaume Verdier, godrà dell'immenso travaso tecnologico che può arrivare dalle supercar made in Maranello, dai sistemi di controllo alla gestione dell'energia fino all'aerodinamica fondamentale per una barca volante. Giovanni Soldini ha già potuto sperimentare un simulatore adattato ad hoc e si è divertito come un bambino. Anche se a dire il vero il più felice di tutti è sembrato il presidente John Elkann che ha sempre avuto la passione per la vela, probabilmente ereditata dal nonno. Con un'elegante felpa blu con la scritta Ferrari, ha voluto sedersi accanto a Soldini per parlare di vela e solo di vela. Per un giorno la Formula 1 e Stellantis sono rimaste lontane. "Chiedete pure a Fred è lui il responsabile", ci ha detto. Fino a quando non si sa. Anche Vasseur era in prima fila con tutto lo stato maggiore ferrarista da Benedetto Vigna in giù (mancava solo Antonello Coletta già in pista a Spa). Perchè questo della vela è un progetto a cui ha collaborato tutta la Ferrari (20 persone sono state distaccate a tempo pieno; un'altra ottantina si dividerà con i suoi compiti abituali). Il discorso del presidente è stato molto chiaro: "Abbiamo unito la passione con la competenza, lavorando tutti insieme senza individualismi, ma come collettivo. Per questa Ferrari nulla è impossibile. Stiamo portando la Ferrari dalla strada al mare e al cielo. Qualcosa di straordinario e di eccitante. Quando stiamo assieme e lavoriamo come un collettivo riusciamo a fare delle cose fantastiche". Il riferimento all'unione che fa la forza, a quanto si vinca giocando di squadra, il presidente lo aveva già fatto a Le Mans, dopo la terza vittoria in tre anni. Ma il fatto che lo abbia ripetuto con Vasseur, seduto in prima fila può benissimo essere interpretato come un messaggio anche per lui.
La barca dei sogni "dovrà essere veloce, affidabile e bella", aggiunge il presidente.
Sarà lunga 100 piedi ("Più grande è la barca, più piccole saranno le onde", il Soldini pensiero) volerà, ma non si sa quante persone di equipaggio avrà ("possono essere 10, ma anche 8 o 12" ha detto Soldini. "Questa avventura è molto più eccitante della coppa America, non ci sono regole, possiamo fare la barca dei nostri sogni", ha concluso, sorridendo come poche altre volte, il presidente. Qui si sta divertendo davvero.