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Pulvirenti: «Chiudo» Richieste: Catania in Lega Pro e meno 5

Fuori dal campo, almeno lì, il calcio italiano fa sempre notizia. Ci difendiamo. A cominciare dal funambolico presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis che, dopo le belle parole sulla Supercoppa italo-cinese («Beretta? Un incapace al guinzaglio di Lotito che guida la Lega calcio da casinaro incompetente») ha costretto il procuratore della Figc Stefano Palazzi ad aprire un fascicolo. Ne sapremo più oggi, ma Aurelio ci ha fatto il callo. E passiamo all'affranto collega Pulvirenti. Al termine del processo al Calcioscommesse (in cui la Procura Figc ha chiesto per lui l'inibizione per 5 anni e per il Catania la retrocessione in Lega Pro oltre a 5 punti di penalizzazione) ha promesso di sparire dal mondo del calcio. «Era la mia prima volta e anche l'ultima - ha detto al giudice - perché esco definitivamente da questo mondo. Ho messo tutto in mano a un avvocato. Esco da proprietario del club, ma questo era il mio ultimo atto».

Quanto, poi, alle richieste (che a molti sono apparse leggere) ha aggiunto: «Lo sconto? In fondo ho collaborato sin dall'inizio col giudice di Catania e poi con il procuratore, ho raccontato i fatti come sono andati. Evidentemente Palazzi ha ritenuto questo atteggiamento congruo e ha fatto questa richiesta, ma è sempre una richiesta e io con questo chiudo comunque col calcio, anche perchè il Daspo (l'altra richiesta) nei miei confronti mi pare davvero eccessiva». Entro venerdì avremo la sentenza.

Oggi il processo di primo grado sul calcioscommesse prosegue col filone di Catanzaro, che comprende anche la Vigor Lamezia e Barletta. Biancoverdi e pugliesi, peraltro non iscritti alla Legapro, rischiano la retrocessione per responsabilità diretta.

Ma prima, in mattinata, dovrà essere sbrigato il procedimento nei confronti della partita Savona-Teramo.

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