il Punto

Doveva essere un confronto Ferrari-Mercedes tutto concentrato sui motori, questo in un Gp d'Australia tecnicamente innovativo, e invece è stato deciso da una gomma Ultra-Soft, che si è rivelata più duratura per il Cavallino. Ottimo segno in chiave mondiale: significa che, dopo gli ultimi, ingenti progressi di potenza, fino ad avvicinarsi d'un soffio al più dotato propulsore della British-Mercedes, Maranello ha saputo lavorare benissimo anche in materia di autotelaio, presentando una macchina solida e completa, in presenza di una trasformazione rivelatasi più impegnativa del previsto.

Pensate, soltanto 17 giri compiuti in testa da Hamilton, dopo una partenza ripetuta, prima di perdere tutta la sua aderenza. Per lo meno, Vettel, partitogli in scia, ne ha compiuti 23, riuscendo a riprendere davanti al diretto avversario, nell'uguale passaggio a una mescola Soft che è stata in grado di reggere stupendamente per tutta la restante parte della gara, senza richiedere, come in passato, una seconda sosta rischiosa e deprimente. Insomma, costanza di resa, al primo impatto con le gomme allargate. Pur se la prima verità venuta a galla a Melbourne è stata quella secondo cui le gomme larghe del regolamento rendono molto più difficile la guida, così da contraddistinguere meglio il vero campione, in grado di spingersi ai limiti, con angoli di deriva più rischiosi.

La seconda è stata che le sospensioni semi-attive della British-Mercedes e della Rbr sono proprio scomparse, dopo i cinque punti di chiarimento presentati dalla Direttiva Tecnica della Fia-Tv (24 febbraio). Adesso, nel proseguimento della contesa mondiale, dopo questa conquista d'autotelaio della Ferrari, non resta che completare il superbo lavoro compiuto sul motore, per raggiungere l'auspicato primato.

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