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Incidenti al via? Distanziamo le posizioni

Incidenti al via? Distanziamo le posizioni

Il sensibile aumento di potenza dei motori Mercedes, registrato in questo discusso Gp di Spagna, si è fatto sentire inesorabilmente anche nelle configurazioni da gara, dopo la svolta tecnica decretata dalle prestazioni da qualifica, che hanno spodestato una Ferrari forte di ben tre pole position consecutive. Si può aggiungere, en passant, che la Formula 1 sia stanca di incidenti in partenza, con relativa Safety-car, e non si capisce cosa aspetti la Fia-Tv a correggere la distanza delle macchine sullo schieramento di partenza, ora che siamo nell'era dei mille cavalli, non completamente dominabili da tutti i piloti. Pur se questa volta l'inconveniente non ha alterato i valori in gioco e se il tema principale del confronto Ferrari-Mercedes non ne è stato influenzato.

Anche la resa chilometrica tra le due macchine in lotta non è stata catastrofica per Maranello, quanto la perdita di posizioni nel primo pit-stop, la necessità di una seconda fermata e l'inconveniente motoristico di Raikkonen. Infatti, si deve sottolineare che lo stesso Vettel ha compiuto 17 giri in Soft, contro i 19-25 di Bottas-Hamilton, ma con l'aggravante del cedimento alla Rbr di Verstappen. Se un secondo arresto è stato aggiunto al 41° giro, questo è stato compiuto in regime di Virtual-Safety-Car. Piuttosto, il bilancio negativo ha risentito di una risposta con gomme Medium leggermente peggiore della concorrenza.

Dopo tutto, il responso da qualifica è stato di un passaggio della Ferrari dalle citate pole a uno 0,17 % dalla British-Mercedes, che non è stato la fine del mondo: si può guardare avanti con un po' di ottimismo nella ripresa.

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