Il compleanno triste dell'ex Super Mario

Ma quanto vale? Il Barcellona lo scartò. Ora si allena nel giardino di casa

Il compleanno triste dell'ex Super Mario

Mario credeva di essere più forte di Cristiano Ronaldo. Tutti gli dicevano che aveva grandi mezzi, che era giovane e che il meglio doveva ancora venire. Invece oggi, che compie 25 anni, è più solo e perduto che mai. La giovinezza sfiorisce, nessuno lo vuole e i demoni gli rubano l'anima, come dice l'ex amico Paolo Di Canio. Ma è proprio tutta colpa di Balotelli che, invece di andare in analisi perché è fuori rosa e si allena col gatto nel giardino di casa, continua a produrre vagonate di selfie, forte dei milioni che comunque gli entrano? Forse no, visto che ancora oggi, nonostante tutto c'è chi è pronto a scommettere su di lui. Amelia, ad esempio. Certo, le prime avvisaglie che forse tutto questo fuoriclasse non era, si ebbero quando fu scartato con ignominia al provino col Barcellona. Marzo 2006. Il responso fu che, sì, era potente, ma non aveva né fiato, né piedi vellutati. Che poi sono le cose che contano di più nel nuovo calcio reinventato dagli spagnoli: calcetto a undici, per intenderci.

Pazienza, tanto qui in Italia gli bastava il minimo sindacale, la pigna all'incrocio. Poi, magari, dopo inciampava sul pallone. Povero Mario, il dribbling non è mai stato il suo forte. Dopo la mitica semifinale europea contro la Germania, tirò fuori pigne e pettorali, sembrava avere il mondo in saccoccia. Poi la dura realtà contro la Spagna che non gli fece toccare palla per tutto il match, implacabile torello proprio da parte di quelli che lo avevano stroncato sul nascere. Un segno del destino. All'ultimo mondiale brasiliano, l'ennesimo abbaglio: incornata sotto il set all'Inghilterra e titoloni in prima. Poi col Costarica solo un paio di drammatiche ciabattate a porta spalancata. L'allenatore del Liverpool di lui dice che si è sbagliato, che credeva fosse più forte. Gli inglesi lo hanno eletto il più grande flop della storia del calcio assieme a un paio di altri contemporanei palloni gonfiati.

Ma siccome Mario di cognome fa Balotelli, anche stavolta qualcuno arriverà in soccorso. Lui è nato con la casacca e ha un paio di funamboli per amici. Pare che sia la Lazio di Lotito che la Sampdoria di Ferrero stiano pensando a lui. Ma mentre i biancazzurri vogliono attingere alle (eventuali) casse dell'Uefa dopo aver passato il preliminare di Champions, la Samp lo prenderebbe al volo. Solo che vorrebbero abbassare l'ingaggio. Per quello che può valere, il compare Cassano ha già garantito per lui.

Raiola aspetta al varco, mentre continua a proporre il pupillo. Balo ha già detto no a turchi, albanesi e arabi. No, lui vuole tornare in Italia. La penultima puntata del grande inganno. Intanto festeggia (suo malgrado) emarginato a champagne.

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