«Qui si riparte tutti da zero Ma stavolta voglio esserci»

Vidic, Dodò, Medel, con M'Vila che dopo le visite mediche da qui non si muove più e piuttosto che tornare a Kazan si lascia morire. Con l'avvento di Thohir si sono salvati in pochi, dopo vicepresidente, Cda, direttore area finanziaria, team manager, direttore strategico, dottore e logo, è cambiata perfino la livrea del pullman. D'altronde la rivoluzione non è un pranzo di gala o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, la rivoluzione è un atto di violenza. Piaccia o non piaccia chi l'ha detto, se la fai non puoi più stare a guardare. Maurito Icardi invece guarda la nuova maglia, una smorfia, poi un sorriso e fa: «Ogni anno la facciamo più nera, però è bella, c'è anche l'azzurro dell'Argentina». Tenero, è riuscito a vedere l'azzurro, una strisciolina, buon segno. Dopo i 1.397 minuti della scorsa stagione, tutto lascia presagire che sarà lui a fare la prima punta:
«Io titolare? Questo non lo so, qui sta cambiando tutto, partiamo tutti da zero».
Che Inter sta nascendo?
«Sono andati via tanti grandissimi campioni e adesso dobbiamo ricominciare con giocatori nuovi. M'Vila l'ho incrociato e ci siamo conosciuti, spero di rivederlo presto ad Appiano Gentile insieme a Dodò. Medel? Molto bene, questo è uno che corre molto».
Lei come sta?
«Sì sì, bene. Ero in ospedale per delle radiografie, ho fatto solo un po' di controlli».
Vidic, Dodò, Medel, M'Vila, si è ridotta la voragine con le altre in campionato?
«Come si fa a dirlo, dobbiamo vedere partita dopo partita. Abbiamo iniziato solo da due giorni e manca tanto prima dell'inizio del campionato. Sicuramente vogliamo lottare per ottenere il massimo possibile».
Thohir l'ha dichiarata incedibile: lei ci crede o pensa che davanti a una offerta pesante potrebbe cambiare idea?
«Non gestisco io queste cose. Faccio il mio lavoro durante l'allenamento e poi quando arrivano le partite cerco di fare quello che so fare e che deve fare un attaccante, i gol, per aiutare la squadra e salire in classifica. Se poi arrivano delle offerte e i presidenti parlano tra loro, questo non mi compete e non posso intromettermi. Posso dare il mio parere, questo sì, se una cosa mi piace o no, però per il resto io non c'entro nulla».
Atletico Madrid e Monaco si erano fatte avanti. Dovessero arrivare delle offerte irrinunciabili, dove le piacerebbe giocare?.
«Questo lo decidono presidente e società. Io non c'entro nulla. Se poi arriva qualche offerta da altre squadre, parleranno con il mio procuratore e lui mi riferirà. Adesso non penso al mercato, penso a stare qui all'Inter, ho quattro anni di contratto e voglio stare tranquillo. Personalmente non ho dubbi, l'Inter è una squadra grandissima e mi piace tanto stare qua, a Milano sto bene».
Cosa pensa della nuova idea di Mazzarri di provare la difesa a quattro?
«Non so nulla di cambi di gioco perché in questi primi giorni di allenamento non abbiamo quasi visto la palla, abbiamo solo corso un po'. Adesso andiamo a Pinzolo e lì cominceremo a capire meglio cosa vuole il mister, come intende giocare e che pensieri ha».
Può dirci cosa pensa dei suoi soli nove gol segnati la scorsa stagione?
«Stessa domanda ogni anno, io prometto poi magari gioco poco.

No, promesse non ne faccio più».
La scorsa stagione lei ha fatto parlare più fuori dal campo...
«Cose passate. Adesso non chiedetemi se il matrimonio responsabilizza, io non mi sento più maturo, io mi sento quello di prima».

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